Neanche al più scatenato dei putinisti era finora venuto in mente di chiedere soldi agli Stati Uniti (invece che a Putin) come 'ristoro' per la guerra in Ucraina.
C'è riuscito oggi Piero Mauro Zanin, presidente del consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia: "La guerra affonda l'Italia, gli Usa paghino i costi", propone sul Messaggero Veneto.
"Il pensiero unico imposto dalla Nato a forte trazione americana ci ha fatti schierare a supporto di un incondizionato, frettoloso, scomposto e ingenuo appoggio all'Ucraina", denuncia Zanin, "in un conflitto che si è voluto semplificare come quello dei buoni contro i cattivi".
Linea dura che non possiamo permetterci: "Mostriamo muscoli che la palestra del benessere ha afflosciato, se non azzerato". Saremmo dei mollaccioni, insomma: "Invece di ricercare pace e dialogo finanziamo armamenti e rifiutiamo confronti con la Russia, adducendo scuse di ogni tipo". La colpa, per Zanin, è tutta della "politica espansionistica e imperialista degli Usa, che potrebbe farci affondare. Invece di offrire briciole per la ricostruzione dell'Ucraina, gli americani dovrebbero ristorare l'Europa in cambio dei nostri sacrifici". Parole a metà fra centri sociali e bottegai piccolo borghesi in cerca di risarcimento. Peccato che i talk show siano in pausa estiva, altrimenti Zanin, già sindaco di Talmassons (Udine), avrebbe una ribalta assicurata. Tanto più che non è un estremista grillino o leghista, ma un dirigente di Forza Italia. Povero Berlusconi.