Questa volta non è andata come pochi mesi fa. Il giudice di Napoli ha salvato, almeno in fase cautelare, la leadership di Giuseppe Conte. Davanti al tribunale partenopeo pendeva, per la seconda volta, un ricorso contro le elezioni dell'ex premier a leader del Movimento, nonchè contro il nuovo statuto. Perché alcuni attivisti, sostenuti in giudizio dell'avvocato Lorenzo Borré, lamentavano ben diciotto irregolarità.
Quello che succederà nel giudizio di merito si vedrà, per il momento, però, il giudice civile ha detto per due volte - in prima istanza e oggi, rigettando il reclamo - che non c'è ragione per congelare la leadership di Giuseppe Conte, né tantomeno le nuove regole che si è dato il Movimento 5 stelle, nell'attesa della sentenza di primo grado.
Ma perché il giudizio, in questo caso, è stato diverso? Francesco Astone, uno dei legali dei 5 stelle, dà una prima spiegazione. Sentito da HuffPost subito dopo la decisione del giudice ci spiega che, in sostanza, la corte ha ritenuto che la vittoria di Conte alle elezioni indette dopo che il giudice aveva congelato il suo ruolo a febbraio è stata talmente schiacciante che gli altri cavilli potevano ritenersi superati. O almeno, non così rilevanti da mettere in stand by tutta la macchina pentastellata. Gli attivisti ribelli contestavano la legittimità di quelle votazioni, ma anche di una serie di delibere. Delibere che, conclude il legale, "il giudice ha ritenuto immuni da qualsiasi vizio".
L'avvocato Borrè incassa il colpo con serenità. E, raggiunto da HuffPost, sottolinea che la partita non è ancora finita: "Il Tribunale ha rigettato il reclamo sul presupposto che l'esclusione degli associati juniores non abbia inciso sull'esito delle votazioni e sull'assunto che Crimi fosse legittimato a indire l'assemblea. A nostro avviso l'esclusione anche di un solo associato dal procedimento assembleare inficia la validità della delibera. Questione che sarà comunque affrontata in sede di merito unitamente a quelle sull'inosservanza del metodo assembleare e sulle modalità di indizione delle votazioni", ci dice.
In un giorno cruciale per la tenuta del governo Draghi, questa vittoria rafforza, almeno legalmente, la leadership di Conte. Le questioni politiche sono ben più complesse e non si risolvono - neanche temporaneamente - con il codice in mano.