A maggio si rafforza la crescita congiunturale dell’export – ininterrotta da inizio anno – sostenuta dal commercio con i paesi sia Ue sia extra Ue e trainata soprattutto dalle vendite di beni strumentali e beni intermedi. Nella media degli ultimi tre mesi la dinamica congiunturale è molto positiva. Su base annua, l’export segna una netta accelerazione (+29,5%, da +15,1% di aprile), con incrementi diffusi a tutti i settori e a tutti i principali paesi partner, a esclusione di Russia e Cina.
Gli acquisti di gas naturale e di petrolio greggio contribuiscono per 13,9 punti percentuali al forte incremento tendenziale dell’import del nostro Paese. Il deficit energetico resta ampio ma si riduce rispetto ad aprile (-8.261 miliardi, era -9.111 miliardi), per effetto principalmente dei ribassi dei valori medi unitari all’import di gas, greggio ed energia elettrica, e l’elevato avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici porta a un saldo commerciale lievemente negativo, prossimo al pareggio.
A maggio i prezzi all’import interrompono la fase di crescita congiunturale in corso da 20 mesi e registrano, dopo oltre un anno di accelerazioni, un rallentamento su base tendenziale, cui contribuiscono principalmente le dinamiche dei prezzi dei prodotti energetici nell’area non euro.