Si trova in pieno centro della capitale argentina, sicuramente la cittá (fuori dall’Italia) piú italiana del mondo! É proprio in Argentina dove risiede la comunità italiana piú grande del mondo, con circa 800.000 passaporti in circolazione. Ci sono cittá come Rosario, Mendoza o Cordoba dove la proporzione di discendenti di italiani è veramente incredibile. Da sempre gli italiani che, in gran parte hanno costruito questo paese, si son barcamenati in tutti i mestieri, specializzazioni, arte, spettacolo, architettura, insomma, dai piú umili ai piú ricchi in tutto il paese. Una delle istituzioni di spicco dal Secolo XIX è il Circolo Italiano di Buenos Aires, un centro storico, elegante, chic e profondamente italiano. Ricordo che, delle centinaia di volte che viaggiavo in Argentina per realizzare servizi per RAI Italia, ho visitato tante volte il Circolo Italiano di Buenos Aires, dove, tutt’oggi, anche se con meno frequenza, vengono presentate mostre, progetti, ditte e ogni genere di evento da sottolineare. Il Circolo Italiano di Buenos Aires nasce il 16 maggio 1873 nel teatro dell'Opera, inaugurato l'anno precedente. La sua creazione è stata il risultato dell'impegno e volontà delle principali personalità della comunità italiana di Buenos Aires dell’epoca, che hanno deciso di creare un centro di incontro per i loro connazionali, dimenticando le dottrine e le idee politiche che li avevano divisi per anni. É stato proprio questo uno dei segreti per il grande successo del Circolo Italiano: non ha mai avuto tendenze né politiche, né regionali. Lo spirito che ha sempre mosso il Circolo Italiano è mantenere vivo il culto dell'italianità, oltre a promuovere e consolidare i legami affettivi, culturali e sociali tra argentini e italiani. In questa prestigiosa entità sociale si sono raccolte, negli anni, personalità di rilievo nella vita politica, economica e sociale del Paese. Secondo il primo Statuto del Circolo potevano essere membri effettivi solo gli italiani e i figli di italiani, ma tale disposizione fu modificata nella riforma del 1880. Il 1° gennaio dell'anno successivo il Circolo Italiano si fuse ufficialmente con il Circolo Vittorio Emanuele, un altro centro di élite degli italiani “per bene”. Le attivitá si moltiplicarono e la sede del centro cominció a diventare un forte punto d’incontro per i grandi imprenditori italiani o di origine italiana, nonché una lobby italiana dove nacquero idee, iniziative e grandi progetti. Risale comunque all’anno 1959 la definizione del carattere e degli obiettivi dell'istituzione che perdura tuttoggi. "L'Associazione Circolo Italiano, con sede legale nella città di Buenos Aires, è un'associazione civile senza fini di lucro il cui scopo è preservare e accrescere lo spirito di unione tra italiani, argentini e altri abitanti del Paese, sia come persone di visibile esistenza che come imprese o operatori economici.A tal fine promuoverà incontri e atti di natura sociale, culturale, artistica e ricreativa che contribuiscano anche a consolidare sempre più i tradizionali legami di amicizia tra Argentina e Italia. L'Associazione non ha carattere politico». Fin dai suoi primi anni, il Circolo Italiano si è distinto e ha brillato nella vita culturale, sociale e artistica di Buenos Aires. Famosi gli incontri, i concerti, i balli di gala, le feste di beneficenza, i ricevimenti d'onore di personalità italiane e argentine, la consegna di medaglie a campioni di ogni sport, i convegni di illustri uomini di scienza, scrittori, politici. Erano soci italiani stabilitisi stabilmente in Argentina e immersi nella sua vita economica, sociale e politica, ma anche i loro figli che, sentendosi argentini, conservavano la memoria e l'amore per la patria dei genitori, oltre che per i genitori Amavano il paese dei loro figli, qualcosa che, purtroppo, è svanito nel tempo. In certe occasioni, il Consiglio Direttivo del Circolo Italiano, ha nominato alcune personalità come soci onorari. É stata l’occasione per distinguere Daniel Angelici, Presidente della squadra di calcio piú famosa dell’Argentina, Boca Juniors. Tra questi figuravano personaggi di grande rilievo nella vita pubblica di entrambi i paesi, come Juan A. Buschazzo, César Cipolletti, Guido Jacobacci, José Ingenieros, Carlos Pellegrini, Vicente L. Casares, Tomás Le Bretón, Leopoldo Melo, Julio Argentino Roca (figlio), Carlos Saavedra Lamas, Miguel Cané e Nicolás Repetto. In numerose occasioni, in tempi di guerre, crisi e catastrofi, il Circolo e i suoi soci, hanno organizzato e partecipato alla mobilitazione generale della comunità a favore dell'Italia. L’anno prossimo il Circolo compirá 150 anni di vita e rimane una delle associazioni più importanti della comunità italo-argentina, e continua a lavorare per gli stessi scopi con cui è stato creato nel lontano 1873. STE.CAS
Circolo italiano di Buenos Aires: un simbolo che non muore
Una vera e propria istituzione.