Un Mario Draghi durissimo nei confronti del Movimento 5 Stelle (e non solo) pone le sue condizioni al Senato per restare alla guida del governo: "Non votare la fiducia ad un governo di cui si fa parte è un gesto politico chiaro. Non è possibile ignorarlo perché equivarrebbe ad ignorare il Parlamento. Non è possibile contenerlo perché vorrebbe dire che chiunque può ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché viene dopo mesi di strappi ed ultimatum. L'unica strada, se vogliamo ancora restare insieme, è ricostruire daccapo questo patto. Con coraggio, altruismo, credibilità. A chiederlo sono soprattutto gli italiani. La mobilitazione da parte di cittadini, associazioni, territori a favore della prosecuzione del governo è senza precedente ed impossibile da ignorare!".
IL VIDEO
LEGA E FORZA ITALIA: “NUOVO GOVERNO CON DRAGHI MA SENZA M5S”
Il centrodestra fa sapere che “è disponibile a un nuovo patto di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell'Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il M5S e profondamente rinnovato”.
PD: “NOI ANCORA PIU' CONVINTI DI PRIMA”
“Se eravamo già in questi giorni convinti di rinnovare la fiducia al governo Draghi, siamo ancora più convinti di farlo dopo averlo ascoltato” ha fatto sapere sui social il Partito Democratico.
ORE 17:00. LA REPLICA DI DRAGHI AL SENATO. Un Mario Draghi vistosamente stizzito, quello che si presenta dinanzi ai senatori per le repliche. Il premier bombarda il Reddito di cittadinanza: "E' una cosa buona ma se non funziona è una cosa cattiva". E ne ha anche per un'altra misura voluta da M5s: "Il problema non è il Superbonus ma i meccanismi di cessione che sono stati disegnati, senza discrimine e senza discernimento. Chi li ha disegnati è il colpevole di questa situazione in cui migliaia di imprese stanno aspettando i crediti. Ora bisogna riparare al malfatto, bisogna tirare fuori dai pasticci quelle migliaia di imprese che si trovano in difficoltà". Poi chiede che sia posta al voto la questione di fiducia sulla risoluzione firmata da Casini, ma il centrodestra non sembra disposto a votarla. Siamo ai titoli di coda?
IL VIDEO DELLA REPLICA
AGGIORNAMENTO ORE 19:45: Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle non partecipano al voto di fiducia. Questo l'annuncio nelle dichiarazioni di voto dei tre partiti di maggioranza. In corso in questi minuti la prima chiama, con il rischio che non si raggiunga neanche il numero legale. Si tratterebbe in ogni caso di una questione prettamente tecnica. Il dato politico è chiaro: il governo Draghi è ai titoli di coda. E il premier potrebbe salire a minuti al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni.
AGGIORNAMENTO ORE 20: Gelmini lascia Forza Italia, la nota. "Ho ascoltato gli interventi in Aula della Lega e di Forza Italia, apprendendo la volontà di non votare la fiducia al governo (esattamente quello che ha fatto il Movimento 5 Stelle giovedì scorso). In un momento drammatico per la vita del Paese, mentre nel cuore dell'Europa infuria la guerra e nel pieno vortice di una crisi senza precedenti, una forza politica europeista, atlantista, liberale e popolare oggi avrebbe scelto di stare, senza se e senza ma, dalla parte di Mario Draghi. Forza Italia ha invece definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini. Se i danni prodotti al Paese dalle convulsioni del Movimento 5 Stelle erano scontati, mai avrei immaginato che il centrodestra di governo sarebbe riuscito nella missione, quasi impossibile, di sfilare a Conte la responsabilità della crisi: non era facile, ma quando a dettare la linea è una Lega a trazione populista, preoccupata unicamente di inseguire Giorgia Meloni, questi sono i risultati. Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito".
AGGIORNAMENTO ORE 20:10. Letta (Pd): “Parlamento contro l'Italia”. Così il segretario del Pd Enrico Letta su Twitter: “In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l’Italia. Noi abbiamo messo tutto l’impegno possibile per evitarlo e sostenere il governoDraghi. Gli italiani dimostreranno nelle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti”.
AGGIORNAMENTO ORE 20:15. Il Senato ha approvato la fiducia al governo Draghi con soli 95 voti, ovvero quelli di Pd, Leu, Italia Viva, Azione-Più Europa Italia al centro e Autonomie.
AGGIORNAMENTO ORE 21: Il premier si recherà domani e non stasera da Mattarella.