di Matteo Forciniti
Il museo della radio e delle comunicazioni ha aperto le celebrazioni per il centenario della radio in Uruguay con un duplice omaggio a Guglielmo Marconi e Antonio Tormo.
L'evento è stato ospitato presso la Biblioteca Nacional dell'Uruguay a Montevideo ed ha avuto un forte carattere emotivo in ricordo del fondatore di questo museo in lotta per sopravvivere. Instancabile e appassionato divulgatore scientifico recentemente scomparso molto legato all'Italia anche per via delle sue origini siciliane, Antonio Tormo ha dedicato la vita alla collezione e al riscatto di oggetti antichi dando inizio a questo ambizioso progetto nel 1991 insieme alla moglie Ligia Ferreira. Insieme a lei hanno partecipato alla serata, tra gli altri, Maria Teresa Barbat, Fernando Manacorda e Diego Armando oltre a una parte artistica curata dalla soprano Libertad Navarro e da Rogelio González insieme al coro "Canciones Nuestras".
"Rendere omaggio ad Antonio oggi è anche un modo per rinnovare l'appello alle istituzioni per salvaguardare il museo" ha spiegato a Gente d'Italia Maria Teresa Barbat. Lo spazio dove sono stati conservati radio e apparecchi antichi, attrezzature e registrazioni, fotografie, libri, documenti e tanto altro oggi è fortemente minacciato da tanti fattori -tra cui l'umidità- e senza un intervento deciso rischia di essere fortemente compromesso.
Ma oltre al lavoro di salvaguardia del patrimonio, tra le diverse attività che il museo continua a portare avanti c'è anche il ricordo dei grandi personaggi della scienza e della tecnologia, su tutti Guglielmo Marconi a cui da più di vent'anni viene dedicato un omaggio a Punta del Este con la collaborazione del Circolo Italiano di Maldonado. Questa volta, invece, il tradizionale evento si è spostato a Montevideo accompagnato da altre tematiche.
Fu un'esperienza molto importante quella che il padre della radio ebbe all'inizio del novecento in Uruguay e nella regione dove potette continuare a sviluppare il sistema delle comunicazioni attraverso onde elettromagnetiche che rappresentarono per l'epoca dei notevoli progressi. Questi esperimenti furono in qualche modo una continuazione di quelli già iniziati anni prima; il 12 dicembre del 1901, infatti, venne stabilito il primo segnale radio transoceanico tra l'Inghilterra ed il Canada ad una distanza di 3mila chilometri.
Il fisico bolognese partì da Genova con il piroscafo Principessa Mafalda e sbarcò a Buenos Aires il 24 ottobre del 1910 e poi si stabilì per due mesi a Punta del Este in un edificio allora chiamato
Casita blanca dove funzionava già da due anni la stazione radiotelegrafica Compañía Marconi del Río de la Plata.
Tanto per l'Uruguay come per il Sud America quella visita fu estremamente simbolica dato che per la prima volta capiva quell'area piena di immigrati europei capì che poteva essere collegata all'Europa. Attualmente su questo terreno di Punta del Este -che si trova di fronte alla parada 10 della Playa Mansa- c'è un edificio residenziale. Nel 1997 fu collocato un monolito per ricordare il soggiorno del padre della radio.