Egregio Direttore,
L'irresponsabilità di Movimento 5Stelle, Lega e Forza Italia che, pur facendo parte della maggioranza, hanno negato la fiducia al Governo Draghi e hanno vanificato l'ennesimo sforzo di stabilità del Presidente Mattarella, hanno tolto la possibilità di concludere la legislatura in modo operoso e di affrontare le drammatiche emergenze che coinvolgono la vita degli italiani.
Non sappiamo se tra chi ha voluto questo disastro politico abbia pesato di più l'opportunismo, la strumentalità delle posizioni, la mancanza di senso dello stato o l'indifferenza per la condizione reale dei cittadini. Ora le valutazioni le dovranno fare le elettrici e gli elettori e l'augurio è che non si lascino prendere da un impulso ancora più ampio di sfiducia, ma sappiano distinguere le responsabilità e, soprattutto, sappiano evitare con la loro scelta le condizioni di costante fibrillazione di questa legislatura.Certo è che si tratta di un passaggio tutto a danno del Paese e degli italiani, dentro e fuori i confini nazionali.
I fondi europei del Piano nazionale di rilancio e resilienza vanno a forte rischio, l'ultima legge finanziaria non avrà la sua necessaria base di confronto, l'inflazione non troverà una risposta di politica finanziaria adeguata, l'emergenza energetica non si sa in quali mani possa passare, la situazione internazionale e l'impegno per la fine della guerra perderanno un interlocutore autorevole come Draghi, e così via.
Il credito internazionale che l'Italia aveva riguadagnato in questi ultimi tempi se ne va a farsi benedire.
Non c'è che dire: complimenti vivissimi a questi grandi strateghi della politica da cortile.
Per restare ai casi nostri di italiani all'estero, cade la possibilità di approvare la legge di riforma dei COMITES e quella per l'istituzione di una bicamerale, che erano ormai a buon punto; è vanificata la possibilità di uno sforzo organico nella finanziaria per assumere nuovo personale da adibire ai servizi consolari, in stato comatoso; si evita il controllo parlamentare sull'apertura del nuovo anno scolastico all'estero; si interrompe l'impegno di raggiungere, prima che sia troppo tardi, una reale parità assistenziale, previdenziale e fiscale dei lavoratori all'estero rispetto alle condizioni vigenti in Italia. E per necessità mi fermo qui.
Ora i rappresentanti dei partiti del disastro vengano pure tra i connazionali all'estero a dire che vogliono impegnarsi per migliori servizi consolari, per ripristinare le esenzioni per carichi di famiglia, per dare regolarità ai corsi di lingua e così via.
Le cittadine e i cittadini italiani all'estero sapranno come accoglierli e cosa rispondere.
Deputata PD - Rip. Europa -
Camera dei Deputati