Anche Carlo Calenda e Matteo Renzi lo avevano avvertito: il campo largo che ha voluto insieme al Movimento 5 Stelle avrebbe provocato solo problemi al Partito democratico. Così è stato. Un vero ingenuo, il segretario del Partito democratico Enrico Letta, uno dei pochi in Italia a non aver capito che dove passano i grillini, non cresce più l'erba. La caduta del governo di Mario Draghi è ascrivibile in prima parte proprio alla galassia pentastellata e in un secondo momento a Lega e Forza Italia. E ora a Letta non resta che smarcarsi dal Movimento e dal leader Giuseppe Conte. Insomma, ciao ciao M5S: "Naturalmente oggi la discussione sulle coalizioni è completamente diversa da quella di ieri. Quello che è accaduto mercoledì è un punto di svolta nella storia italiana. Avevamo un governo che stava lavorando molto bene, nel rispetto della comunità italiana, non solo economica, ma della gente italiana. Abbiamo avuto un intero fine settimana con appelli del mondo produttivo, dei sindaci, per una continuità dell'azione di governo che aveva il rispetto della comunità internazionale. E ora tutto è finito. Le responsabilità sono chiare". E poi ancora: "Con il M5S evidentemente la differenza che si è creata in modo così evidente lascia un segno che difficilmente sarà ricomposto. Il gesto di mercoledì e quanto accaduto in questi giorni - ha aggiunto - è sostanza, non è un fatto semplice di forma: avere mandato a casa Draghi, interrotto questa esperienza e creato uno scivolo verso le elezioni". E ora Letta si butta sull’area Draghi. "Decideremo insieme i compagni di strada", ha detto al Nazareno, aprendo di fatto alle trattative con le forze del centro liberale in vista del voto ormai confermato per fine settembre. E qualcuno si sarebbe già fatto avanti. A parlare di possibili alleanze è il sottosegretario agli Esteri di +Europa, Benedetto Della Vedova. "Se ci alleeremo col Pd? Decideremo insieme, ci riuniremo nelle prossime ore". "Il problema è tutto nel campo del Pd. - ha spiegato mettendo nel mirino il patto tra Dem e grillini. Non so quello che deciderà di fare, noi nel frattempo abbiamo cominciato a costruire un'alternativa rigorosa alla destra sovranista e populista".