Il nodo della leadership crea tensioni anche nel centrodestra. Dopo l'aut aut di Giorgia Meloni ("senza accordo sulla premiership l'alleanza per governare insieme è inutile"), Silvio Berlusconi ha preferito tirarsi fuori ("il tema premier non mi appassiona). Matteo Salvini, invece, ha mandato un messaggio chiaro ai due compagni di cordata. "Meno tempo si passa a litigare e meglio è. Nella riunione di domani (oggi, ndr) inviterò Berlusconi e Meloni a parlare di temi, a concentrarsi su un'idea di Italia, li inviterò a concentrarci su cosa faremo dal 26 settembre".
"Sceglieranno gli italiani” ha poi chiarito il leader leghista ai microfoni di Rtl 102.5. “Non vedo perché mettere in discussione alleanze, programmi. Chi prende un voto in più vince, sceglie e governa. Non capisco il problema" ha concluso. Intanto per oggi è previsto un vertice tra i partiti della coalizione. Al centro, manco a dirlo, non solo la questione candidature ma anche la divisione dei collegi. Da un punto di vista politico, ieri la leader di Fratelli d’Italia ha pubblicato, su Twitter, gli ultimi orientamenti di voto (sondaggio Swg commissionato e mandato in onda ieri dal Tg de La7), che danno FdI come primo partito nelle preferenze degli italiani col 25 per cento, davanti al Pd (23,2 per cento).
"Non lasciamoci intimidire, andiamo avanti per la nostra strada. C'è un'Italia da far rinascere" ha scritto la presidente di Fratelli d'Italia, la quale, proprio ieri, ha incassato anche l'endorsement di Maurizio Lupi presidente di Noi con l'Italia che, da Napoli, ha lanciato il simbolo del suo partito. "La Meloni fa paura? A noi non fa paura, fa paura semplicemente perché il centrosinistra per vincere ha bisogno di identificare un nemico. Per 30 anni è stato Silvio Berlusconi, una volta era Salvini e adesso diventa la Meloni" ha detto l’esponente centrista.