di Alessandro Camilli
Il Kansas è uno Stato conservatore e repubblicano e non per poco o da poco. La storia politica ed elettorale del Kansas è praticamente univoca: maggioranze e Governatori di destra. Eppure alla domanda favorevoli o contrari al divieto di aborto i cittadini del Kansas hanno risposto contrari al divieto. Contrari al divieto di aborto. E non di poco: quasi il 59 per cento in apposito referendum. Quindi la "sentenza" di un referendum popolare tenuto in uno Stato conservatore e tradizionalista si oppone alla sentenza della Corte Suprema Usa che ha negato le donne americane abbiamo diritto ad accedere all'interruzione volontaria della gravidanza.
Simmetricamente negli Usa un cosiddetto progressismo estremo (estremo di sicuro, progressismo molto da millantato credito) soffoca razionalità, ragione e liberalismo e addirittura libertà dentro la camicia di forza della cultura politicamente corretta. Il voto nel referendum in Kansas sul diritto di aborto sottrae la questione a questa tenaglia mortificante e intollerante. E ricorda, ribadisce quel voto in Kansas come decidere se avere un figlio o una figlia e poterlo decidere in libertà non possa e non debba essere delegato e legato ad ideologie, tanto meno a forme contemporanee di teocrazie, religione che si fa Stato. Per le donne americane dunque, fino a che c'è Kansas, c'è speranza.