Il centrodestra fa quadrato. Si è conclusa ieri la seconda riunione del tavolo tecnico sul programma di governo. “I lavori sono proseguiti in un clima proficuo e costruttivo" è stato spiegato in una nota diffusa da tutti i componenti della coalizione capitanata da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Oggi, nuova convocazione alle 14 "per continuare l'importante lavoro di definizione e strutturazione della proposta politica che il centrodestra intende offrire ai cittadini" ha proseguito la nota.
Insomma, su questo versante del fronte, si continua a lavorare compatti ai punti principali che dovranno costituire la futura, eventuale agenda di governo. Al contempo, però, non si perde occasione per rispedire al mittente i continui attacchi che, in tempi di campagna elettorale, vengono sferrati dalla controparte politica. È il caso di Giorgia Meloni (FdI) che, in un colloquio con il Corriere della Sera, ha spiegato come, a suo dire, "la faziosità e il provincialismo con cui certa stampa racconta di me non fanno un danno soltanto a Giorgia Meloni, ma all'Italia, che viene sempre trattata come una nazione anomala da mettere sotto tutela".
L’esponente della destra italiana ha anche spiegato come, a suo avviso, insistere sulla dicotomia "antifascisti contro fascisti", paradossalmente "potrebbe giovare” alla causa del centrodestra, perché “gli italiani si rendono conto di quanto la sinistra cerchi di scappare dalle sue responsabilità accusando gli altri di cose assurde". E poi: "Dio, Patria e famiglia non è uno slogan politico, ma il più bel manifesto d'amore che attraversa i secoli. Affonda le sue radici nel 'pro Aris et Focis' di Cicerone: 'l'altare e il focolare' che da sempre fondano la civiltà occidentale".
Infine la presidente di FdI ha ammesso di ritenere che l'alleanza Letta-Calenda, faccia definitivamente "chiarezza sulle forze in campo alle prossime elezioni. A misurarsi con il centrodestra e FdI ci sarà la solita sinistra. Il Pd, la sinistra estrema e Azione, la costola del Pd presieduta dall'europarlamentare eletto nel Pd, Carlo Calenda" ha concluso.