Grana in casa centrosinistra. L'asse Calenda-Letta-Della Vedova manda in frantumi l'alleanza elettorale con Sinistra Italiana ed Europa Verde che ora strizzano l’occhio ai 5Stelle. Sul banco degli imputati finiscono i contenuti dell’accordo stipulato, due giorni fa, da Azione, +Europa e Pd. Accordo che assegna il 70% dei seggi uninominali a queste tre formazioni politiche lasciando, praticamente, le briciole ai cosiddetti “cespugli”.
"Perché Azione che vale più o meno quanto noi, deve pretendere un peso elettorale che non ha?" ha sbottato Angelo Bonelli (Verdi), in un'intervista al Corriere della Sera. L'offerta Dem di un diritto di tribuna "è una proposta irricevibile, noi siamo un progetto politico che si sta fortemente radicando e riteniamo di avere più voti dello stesso Calenda" ha proseguito l’esponente ambientalista secondo cui: "L’accordo va rinegoziato. Bisogna controbilanciare la nostra presenza. Non si può trattare Calenda come un bambino viziato che, siccome urla, mamma e papà gli danno tutto".
Sulla stessa lunghezza d’onda si è schierato il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni il quale, in un'intervista pubblicata sulle colonne de La Stampa, ha tagliato corto: "Non farò mai campagna elettorale parlando bene del governo di cui sono stato opposizione. Altro che agenda Draghi. Se c'è questo, non ci sono io". Il che, tradotto in soldoni, significa che "non ci sarà l'alleanza con Sinistra e Verdi. Calenda parli di quel che vuole e vada in pace" ha rimarcato Fratoianni. Tornando sull’argomento, il segretario di Sinistra Italiana ha poi spiegato che “serve un chiarimento con Letta”.
“Registriamo comunemente un profondo disagio nel paese e in particolare nel complesso dell'elettorato di centro-sinistra che ha a cuore la difesa della democrazia, la giustizia climatica e sociale" ha concluso.