Giornata sull'ottovolante nel centrosinistra dove si respira un’aria da “tutti contro tutti”. Continua, infatti, a tenere banco l'accordo tra Enrico Letta e Carlo Calenda con il leader di Azione che ieri ha scaricato, senza mezze misure, il rappresentante di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e quello di Europa Verde, Angelo Bonelli con il primo finito nel tritacarne per le sue parole contro l’agenda Draghi (“Non esiste, lo ha detto lo stesso Draghi. Povero Calenda! Deve correre in cartoleria a comprarsene un'altra”) e il secondo accusato di avergli dato del “bambino capriccioso”.
“Se questa è la loro posizione il Pd dovrà decidere se vuole mantenere l'accordo firmato con noi oppure stravolgerlo, oppure di buttare dentro tutto il contrario di tutto..." ha sbottato, piccato, Calenda. A stretto giro ecco arrivare l’intervento del ministro dem Dario Franceschini il quale, in un tentativo di pacificazione, ha invitato, via Twitter, i contendenti a mettere da parte frizioni e dissapori, rispettandosi a vicenda ed accettando “le loro diversità” nell'interesse della coalizione (e della vittoria elettorale, il prossimo 25 settembre).
Apriti cielo! "Il volemose bene con noi non funziona. C'è un patto, decidete e chiarite” ha replicato il diretto interessato, punto nel vivo. “L'interesse dei partiti non conta nulla. Conta dare al paese una prospettiva di governo seria" ha rincarato la dose Calenda come a dire: o noi o loro. Nella sua invettiva (affidata ai social), come un fiume in piena, l’eurodeputato ne ha avute anche per Luigi Di Maio - "della sorte di Di Maio, D'Incà, Di Stefano e compagnia non ce ne importa nulla"- un altro dei potenziali interlocutori del Partito democratico per l’allargamento della coalizione, con l’ex 5 Stelle che, di rimando, non se l’è certo tenuta.
“Calenda sta disgregando la coalizione ancora prima che si formi, ha difficoltà a spiegare ai suoi elettori di essersi schierato col centrosinistra" l’affondo del titolare della Farnesina. Tutto questo mentre, sullo sfondo, non si fermano i tentativi del segretario del Pd Enrico Letta di provare a tenere a galla la barca. "Sono disposto a prendere calci pur di formare un'alleanza competitiva" le parole del leader del Nazareno che, dopo averli incontrati, aspetta ora una risposta da Sinistra italiana (Fratoianni) ed Europa Verde (Bonelli). Tuttavia, se questo è il quadro che si prospetta, alla luce dei veti posti da Calenda, la sensazione che tutto possa crollare da un momento all’altro, è più forte che mai.