Dopo lo strappo di Calenda, Enrico Letta prova a modificare strategia, puntando a rendere il Pd primo partito della Nazione. I, sondaggi di queste ore, d’altronde, non sembrano dargli particolarmente torto visto che i dem sono dati ad un “incollatura” da FdI (gli ultimi rilevamenti di SkyTg24 sulle intenzioni di voto degli italiani danno il partito di Giorgia Meloni al 24,2% e quello del Nazareno al 22,3%): "Puntiamo al 30%" è il mantra del segretario che ora ha deciso di non rispondere più alle invettive che l’ex alleato di Azione gli scaglia contro, un giorno sì e l’altro pure e semmai di concentrarsi di più su se stesso magari cambiando bersaglio e puntando dritto contro i rivali del centrodestra e la Meloni in particolare ("In caso di sconfitta? l'opposizione sarà più forte" è il suo grido di battaglia). Un’altra delle priorità, infine, è quella che arriva dall’ultimazione del programma, che, secondo quanto trapelato, verrà approvato entro il weekend in direzione. Così anche sulla chiusura delle liste, in modo da troncare ogni eventuale dibattito sulla coalizione.
Letta: “Pd primo partito, puntiamo al 30%”
La "nuova" strategia del segretario dem dopo la rottura del patto con Azione