Franco Esposito
I numeri sono da record assoluto. Mai tanti turisti in Campania come questa estate. Pazzeschi addirittura i dati che interessano Napoli, letteralmente presa d'assalto da eserciti di visitatori, ormai tutti i giorni dell'anno. Come se all'improvviso fosse diventata Firenze o Roma. Il turismo arricchisce Napoli, ma i turisti subiscono rapine e scippi. La frequenza di atti delinquenziali è divenuta martellante in città, in questi giorni di agosto.
Boom di rapine a Napoli, dieci colpi al giorno. Raid spesso brutali. Episodi che uccidono il buon nome che la città si è costruita faticosamente attraverso le sue straordinarie bellezze e adeguati comportamenti. Sulle azioni predatorie dei delinquenti la Procura ha attrezzato un report. Tre fascicoli aperti in un mese. La maggior parte riguarda visitatori giunti a Napoli in vena di relax. Sequestrate armi improprie, coltelli, spranghe, mazze da baseball.
Le vie dello shopping e quelle della movida le zone divenute più a rischio. C'è la storia di via Roma, quella della turista francese trascinata a terra sottogli occhi di marito e figlie. Ma sono omai tante, troppe le aggressioni. Quella degli orologi da polso strappati a turisti in via Santa Lucia, in piazzetta Rodinò o in piazza Trieste e Trento. Scene di vita ordinaria accompagnate da regolari denunce arrivate sulle scrivanie della Procura, a testimoniare una pericolosa escalation di atti criminali. All'interno del perimetro turistico, oggetto da tempo dell'attenzione delle cosiddette autorità: si cerca di renderlo più sicuro, addirittura di blindarlo. L'obiettivo è la trasformazione in zona franca.
Alla Procura di Napoli si fanno i conti con i colpi che vengono consumati ogni giorno e si lavora intensamente e con rapidità assoluta nell'ascolto delle vittime, nell'acquisizione delle immagini dalle telecamere. Si valutano eventuali indizi, si effettuano fermi di polizia e richieste di sequestri. Attraversata da un notevole flusso di visitatori, la città è costretta ad esporre l'altra faccia del boom: quello dei colpi consumati in fotocopia. Una galleria di episodi che hanno come teatro Napoli e la sua area metropolitana.
Dieci rapine al giorno, quasi tutte concentrate all'interno del tracciato turistico. L'ultimo episodio addirittura in zona Borgo Marechiaro. Diversamente è presa di mira la zona dei grandi alberghi, nei pressi del porto. Manca un piano di contrasto. O meglio, il piano c'è, ma non decolla. E c'è anche una realtà che merita di essere presa in considerazione: sono tanti i colpi a segno affrontati e risolti dal punto di vista investigativo. Le forze dell'ordine lavorano sodo, un aresaltà che ancor attende ancora investimenti di presidi fissi e telecamere smart lungo i circuiti sensibili.
Nel caso delle armi improprie impiegate da brutali delinquenti, gli strumenti a disposizione della magistratura sono decisamente spuntati. "Chi circola in strada con un coltello viene denunciato a piede libero, le manette non scattano in automatico. Ma chi sono i possessori di queste armi impropie? Giovanissimi quelli che scono di casa armati, portando in tadca coltelli pronti all'uso. Napoli rischia di tornare al suo Far West che sembrava morto e sepolto.
L'uso della violenza è spesso ingiustificato. Intanto è eccessiva, gratuita, inaspettata. Un tempo lo scippatore agiva in modo chirurgico, colpiva senza apportare danni alla vittima, evitando innanzitutto spargimenti di sangue. Oggi, purtroppo, lo scippatore delinquente non bada a nulla, pur di agguantare il bottino. Se ne frega se il visitatore sciappato finisce in ospedale. Un andazzo pericoloso, anzi drammatico: dieci rapine al giorno, talvolta brutali, rappresentano un primato tristissimo. Drammaticamente squallido.
Il boom turistico in Campania purtroppo si accompagna con i disagi. Capri la magica e la spettacolare Costiera Amalfitana in tilt: sono rimaste per un giorno senz'acqua. Alberghi, ristoranti e bar in gravi difficoltà. Sopraffatti dai disagi, alcuni esecizi hanno chiuso i battenti. Quelli che si battono per sopravvivere denunciano gli "enormi danni provocati dalla rottursa di una condotta dell'acqua a Castellamare di Stabia".
Presi in blocco, i disagi rappresentano cattiva pubblicità all'attrattiva turistica di Napoli e dintorni. Che invece è notevole, come dimostrano i dati di questo autentico boom d'estate. Nonostante le negatività che que e là affiorano in maniera prepotente e chiara. Eccone un'altra, riguarda Ischia. Un mito del turismo isolano, la discoteca "Valentino", sanzionata per una violenta lite tra un cliente e un buttafuori.
Un provvedimento choc, una stangata: trenta giorni di chiusura il provvedimento adottato dal Questore di Napoli. Stop agli intrattenimenti danzanti, agli spettacoli di arte varia e alla somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. I proprietari definiscono Il provvvedimento "iniquo", e annunciano ricorso al Tar.
Ma la realtà è questa, chiara e semplice: con la chisuura dello stoico locale di corso Vittorio Emanuele, Ischia per trenta giorni non sarà più la stessa.