di Claudio Paudice
Ci sono i cavalli di battaglia come la flat tax e il condono fiscale, vecchi pallini come il Ponte sullo Stretto di Messina e la riforma della giustizia, e le battaglie più recenti come lo smantellamento del reddito di cittadinanza approvato dal governo gialloverde, oltre a diverse enunciazioni di principio piuttosto scontate come la lotta alla mafia, all'antisemitismo e all'integralismo islamico. E ancora, la riforma costituzionale per l'elezione diretta del Presidente della Repubblica e nuovi decreti Sicurezza per chiudere i porti ai migranti che fuggono dal Nord Africa. Il programma del centrodestra ha preso forma. Dentro ci sono le chiare impronte di tutti e tre i leader della coalizione, il richiamo al sovranismo e alla difesa dei confini nazionali cari a Giorgia Meloni ma pure l'allentamento fiscale caro a Matteo Salvini, o vari interventi sui processi penali e l'aumento delle pensioni, temi cari a Silvio Berlusconi.La coalizione che stando a tutti i sondaggi si prepara a guidare il Paese dopo il voto del 25 settembre ha finalmente trovato l'accordo quadro sul programma di governo. E si prefigge prima di tutto l'obiettivo di mettere mano al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il lascito di Mario Draghi, e che sarà certamente il banco di prova più importante perché il ritardo nell'attuazione o uno scostamento dagli obiettivi concordati con Bruxelles metterebbero a rischio l'arrivo dei fondi europei. In "accordo con la Commissione", si legge nel documento, bisognerà rivedere il Pnrr "in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità". Non è specificato se l'obiettivo è coinvolgere anche le risorse stanziate dall'Unione Europea, certo è che tra le priorità del capitolo "Infrastrutture strategiche" viene menzionato anche un progetto piuttosto impolverato e mai realizzato, per ovvie difficoltà tecniche ma pure per la dubbia sostenibilità e convenienza economica: il Ponte sullo Stretto.
Nel paragrafo dedicato alle riforme costituzionali viene citata l'idea cara alla Lega del "federalismo fiscale", attraverso il "riconoscimento delle Autonomie" ma "garantendo tutti i meccanismi di perequazione" previsti dalla coalizione. C'è poi la riforma del sistema del governo, con l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, e più poteri a Roma Capitale. Ma gli interventi maggiori riguardano il capitolo giustizia: separazione delle carriere dei giudici, un'altra riforma del Csm, e sicuramente una sorta di depenalizzazione o meglio "razionalizzazione delle pene e garanzia della loro effetitività", come pure una non meglio definita "riforma del diritto penale dell'economia". Interventi sulla prescrizione non vengono menzionati ma si parla, in modo piuttosto vago, di "giusto processo e ragionevole durata", oltre allo stop dei "processi mediatici". Se nel capitolo giustizia c'è molto delle istanze di Forza Italia, in quello sul fisco c'è soprattutto il marchio della Lega. E quindi: no alle patrimoniali, siano esse dichiarate o mascherate; abolizione dei microtributi, forme di decontribuzione sulle nuove assunzioni nelle aziende. Ovviamente la flat tax fino a 100mila euro di fatturato per le partite Iva, e la controintuitiva tassa piatta ma incrementale sugli maggiori guadagni rispetto agli anni precedenti. C'è anche il progetto di un "conto unico fiscale" per l'immediata compensazione dei crediti e debiti dei cittadini e imprese verso la pubblica amministrazione. Sempre in ambito economico viene menzionato poi il taglio del cuneo fiscale, ma non è specificato come e in che misura. E interventi sull'Iva sui beni di prima necessità e sui prodotti energetici, quindi sull'elettricità e sui combustibili. Inoltre il tetto al contante verrà innalzato: due anni fa era mille euro, oggi è duemila, il prossimo - ammesso vinca il centrodestra - sarà "allineato alla media dell'Ue", dove in realtà solo una dozzina di Paesi ha introdotto dei limiti alla circolazione del cash. Ma soprattutto ritorna una misura cara agli evasori: "Pace fiscale e saldo e stralcio", grazie a un "accordo tra cittadini ed Erario per la risoluzione del pregresso". Un condono, per sintetizzare.
Anche sul tema migranti c'è tanto la mano di Lega quanto di Fratelli d'Italia. Il primo punto non necessita, e infatti non ce ne sono, di descrizioni: "Decreti Sicurezza". E quindi porti chiusi ai migranti, attraverso la "difesa dei confini nazionali". L'intento è incrementare il "controllo delle frontiere" e il "blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del Nord Africa, la tratta degli esseri umani". Questo avverrà grazie alla creazione "di hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall'Ue, per valutare le richieste d'asilo".
Nel paragrafo dedicato alla salute non ci sono riferimenti all'abolizione del green pass ma si parla in modo fumoso di "contrasto alla pandemia senza compressione delle libertà individuali". Mentre sul fronte sociale viene confermato lo smantellamento del Reddito di Cittadinanza, che pure era stato introdotto da un governo, il Conte I, in cui la Lega era azionista pari grado col Movimento 5 Stelle: "Sostituzione del Rdc con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e inserimento nel mondo del lavoro". L'accordo prevede l'innalzamento delle pensioni minime, senza tuttavia citare i famosi "mille euro" annunciati da Silvio Berlusconi pochi giorni fa. Altra battaglia cara al leader di Forza Italia ma comune a tutti i leader della coalizione c'è poi il ritorno alle trivellazioni per l'estrazione di gas: "Pieno utilizzo delle risorse nazionali anche attraverso la riattivazione e nuova realizzazione di pozzi di gas naturale in un'ottica di utilizzo sostenibile delle fonti". Ovviamente questo titolo è compensato da un più sintetico (e vago) "aumento della produzione di energia rinnovabile". Ma soprattutto si apre anche al "ricorso al nucleare pulito e sicuro", ma non è specificato se ci si riferisce ai microreattori di nuova generazione o alla fusione nucleare che ad oggi è ancora in uno stadio di ricerca.
Un intero paragrafo, il primo, è dedicato poi alla collocazione geopolitica dell'Italia: "Rispetto degli impegni assunti nell'Alleanza Atlantica, anche in merito all'adeguamento degli stanziamenti per la difesa, sostegno all'Ucraina di fronte all'invasione della Federazione Russa e sostegno ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto". Un passaggio è certamente mosso dall'intento di rassicurare i mercati, quando si legge che viene confermata la "piena adesione al processo di integrazione europea, con la prospettiva di un'Unione Europea più politica e meno burocratica". Accantonate quindi le battaglie per l'uscita dall'euro e dall'Europa che in passato tanto fieno ha portato alla cascina sovranista. Tuttavia la coalizione di centrodestra promette di battersi per la "revisione delle regole del Patto di stabilità e della governance economica al fine di attuare politiche in grado di assicurare una crescita stabile e duratura e la piena occupazione".