Sui cieli della campagna elettorale volteggiano promesse, favole, miraggi. Normale: non si raccontano mai tante bugie come prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia, diceva Bismarck. Ed è altrettanto normale, in questi casi, che ciascuno punti l'indice contro la menzogna altrui. Ma c'è invece un assioma che trova sempre d'accordo almeno un paio fra i contendenti. E non si tratta più di blandire l'elettore, quanto piuttosto d'intimargli un altolà. Voto utile, ecco il suo nome di battaglia.
E il nostro è un vero appello affinché il voto del prossimo settembre serva davvero a qualcosa e non finisca disperso nel vuoto: cari connazionali, scegliete in pratica tra la coalizione di Centrodestra e il Partito democratico. Ovviamente, non saremmo di certo noi a dirvi chi preferire tra le fazioni in campo, ma l'importante è che la vostra scelta serva a qualcosa. Inutile, secondo noi, preferire quei movimenti così piccoli che alla fine non potranno fare assolutamente nulla. Sappiamo fin troppo bene che questo invito potrebbe anche finire nel vuoto soprattutto per via del fatto che molti dei 130mila aventi diritto decideranno di non votare per nessuno, delusi da una politica che effettivamente ha fatto davvero poco, negli ultimi tempi, per gli italiani all'estero. Non possiamo di certo dargli torto, anche per via di alcuni scandali, come il caso Cario-Porta, che hanno fatto perdere la fiducia in chi, in teoria, dovrebbe lavorare per il bene della comunità.
Insomma, il non voto è pur sempre una dichiarazione d'intenti. Ma chi deciderà di dare una preferenza, per l'amor di Dio, dovrà far sì che la sua scelta abbia un senso. Non disperdere il voto è davvero importante: tanto, lo sappiamo già, la vittoria finale finirà tra i due massimi contendenti. Perché accontentarsi delle briciole che finiscono presto?