“Volevo ricandidare tutti gli uscenti, ma era impossibile, quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: 'faccio tutto da solo'. Potevo imporre i miei, ma ho cercato di comporre un equilibrio, perché il partito è comunità”. L'annuncio del segretario dem Enrico Letta è arrivato al termine di una lunghissima giornata di confronto al Nazareno: la riunione della direzione del Partito Democratico, inizialmente convocata per le 11 di Ferragosto è slittata prima alle 15, poi alle 20 e alle 21.30.
Infine la riunione è iniziata dopo le 23 e ha approvato la Delibera per votazione le liste per le elezioni politiche 2022 con 3 contrari e 5 astenuti. Letta correrà da capolista alla Camera in Lombardia e Veneto, Carlo Cottarelli sarà capolista al Senato a Milano, il virologo Andrea Crisanti sarà candidato capolista nella circoscrizione Europa. Quattro under 35 correranno da capolista, Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina, Marco Sarracino. Le scelte, comunque, hanno lasciato l'amaro in bocca a molti. In base ai sondaggi e in virtù del taglio dei parlamentari e della convivenza forzata con candidati delle liste della coalizione di centrosinistra, i posti sono pochi.
Tra gli esclusi pesanti c'è Luca Lotti (“Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è”), mentre Monica Cirinnà ha accettato il collegio che le era stato offerto, polemizzando: "Penso che sarà una battaglia difficile, complicata, ma che forse vale la pena di fare, per salvare l'Italia dall'oscurantismo e dai fascisti. E nonostante tutti gli errori fatti, credo che valga ancora la pena votare Pd. Essere rieletti al collegio di Roma 4 sarà una battaglia difficilissima. Farò la mia battaglia e lo faccio perché tantissime persone mi hanno chiesto di ripensarci".
L'ultimo strappo è quello consumato da Alessia Morani: “È stata una lunga notte e finalmente sono state decise le liste dei candidati del Partito democratico per le prossime elezioni politiche. Ho saputo quale fosse la mia posizione in lista solo al momento della lettura da parte di Marco Meloni dell’elenco dei candidati”. Nei posti eleggibili per le Marche sono stati designati Alberto Losacco, commissario del Pd Marche, Irene Manzi e Augusto Curti. A mia insaputa, il mio partito ha deciso di assegnarmi il collegio uninominale di Pesaro e un terzo posto nel proporzionale", ha spiegato la deputata. "Ho comunicato al mio partito che non intendo accettare queste candidature. Avrò modo in seguito di spiegare le motivazioni che mi hanno convinta della bontà di questa scelta".
Si è sfilata anche Camilla Sgambato, componente della direzione nazionale del Pd: “Ho rifiutato la candidatura al secondo posto nella lista Pd, collegio proporzionale di Caserta/Benevento. Per la seconda volta, come avvenne già nel 2018, mi è stata proposta una candidatura in posizione non utile”.