Il tema del Presidenzialismo è uno dei piatti forti della campagna elettorale. Come risaputo, il Centrodestra è favorevole a questa riforma, con il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in testa. Ma al contrario, di questa cosa il Centrosinistra non ne vuole proprio sapere. E il segretario del Partito democratico Enrico Letta ieri è sceso in campo ripetendo il refrain: “Sono contrario al Presidenzialismo, penso sarebbe un gravissimo errore, per questo combatteremo per evitarlo”, ha spiegato il leader dem. "E non perché – ha detto - pensi che il Presidenzialismo porti a una dittatura, ma perché la nostra Costituzione è anti-presidenzialista. Chi propone oggi la torsione presidenziale non sta proponendo un aggiustamento della Carta, ma la sua cancellazione per andare verso un impianto sbagliato che gioca sull'uomo forte o la donna forte di cui il nostro sistema non sente il bisogno". "Mi colpisce – ha affermato Letta - che la campagna elettorale del Centrodestra sia cominciata con la caduta del governo e sia proseguita con l'attacco a Mattarella di cui sono addirittura state vocate le dimissioni”. Non è certo di Destra Matteo Renzi che però, in questo caso, la pensa diversamente da Letta (tra i due, come risaputo, non corre certo buon sangue dal 2014). Ebbene, il leader di Italia viva ha parlato a Radio24 della possibilità di una riforma costituzionale nell’ottica del Presidenzialismo. ”Non mi strappo le vesti e nemmeno i capelli sul Presidenzialismo, chi dice che è una minaccia per la democrazia afferma che Usa o Francia non sono Paesi democratici, il che è una follia”. “Io sono per il `sindaco d’Italia´ – ha ribadito Renzi – ma finché non c’è questo sistema tocca al Parlamento decidere e lì si fanno e si disfano le maggioranze. Finché queste sono le regole si gioca così. Io sogno che il prossimo presidente del Consiglia sia Mario Draghi, non Giorgia Meloni, ma se avrà i numeri staremo lealmente all’opposizione”. Tornando a Letta, da aggiungere che ha deciso di candidarsi in Veneto per le prossime elezioni politiche: “Mi candido a Vicenza, sfido la Lega nel cuore del Veneto. Imprenditori, commercianti, insegnanti si ricorderanno di chi ha tradito Draghi preferendo la Meloni. Noi abbiamo ascoltato le imprese, chi voleva stabilità e riduzione delle tasse sul lavoro”.