di Roberto Zanni
La vita di Jimmy Palermo è stata davvero unica. Era un reduce di due conflitti, la Seconda Guerra Mondiale e quella di Corea, ma da piccolo, durante il proibizionismo negli Stati Uniti, crebbe in un bar, testimone del contrabbando di liquori. In Europa, durante la guerra, vide atrocità inimmaginabili. Poi però, una volta tornato negli Stati Uniti, Jimmy Palermo (nato nel 1920, scomparso nel 2010) ebbe l'intuizione di trasformare il bar che apparteneva alla famiglia, a St. Louis nel Missouri, in quello che è stato definito il primo bar sport nella storia degli Stati Uniti. Il locale, appartenuto alla famiglia Palermo dal 1933 al 1966, si trovava sulla Sullivan Avenue.
"Anni prima dell'avvento dei Buffalo Wings, dei collegamenti satellitari e della tv a schermo gigante - ha raccontato il figlio Tom - Palermo's Tavern poteva prendersi il titolo di bar sportivo, il più originale d'America". E soprattutto il primo, una tendenza che poi è esplosa negli USA: solo un esempio, Buffalo Wild Wings, il più grande operatore di bar sportivi oggi negli Stati Uniti vanta almeno 1200 locali dall'est all'ovest. Il locale si trovava poi in una posizione unica, per non dire privilegiata: di fronte allo Sportsman's Park, arena leggendaria nella tradizione del grande baseball, casa dei Browns come dei Cardinals.
Dal Palermo's Tavern sono passati miti dello spessore di Babe Ruth, Lou Gehrig e Ted Williams e sono appena tre nomi dei tanti campioni che non hanno resistito al fascino del 'bar dello sport' di Jimmy Palermo, famiglia con fortissimi legami in Italia visto che i genitori, Paul e Mary, nomi presto americanizzati, erano nati in Sicilia per poi emigrare in America. Altri tempi, davvero. "A 12 anni - ha raccontato ancora Tom a Fox News Digital - mio padre si prendeva cura dei muli che trasportavano i carri con il carbone e quando ne aveva 15 sminuzzava il carbone per un nichelino a tonnellata".
Poi la famiglia si trasferì dall'Illinois a St. Louis con i due figli Jimmy, il cui vero nome era Vincent e Joseph. Infanzia dura, poi la guerra, era lì durante la battaglia delle Ardenne in un treno che fu colpito dall'artiglieria tedesca, vide la morte a un passo. Ma tornato a casa nel 1946 prese in gestione il bar di famiglia arredandolo con cimeli sportivi, come si usa oggi, ma era anche cognato di un mito italoamericano del batti e corri: Yogi Berra, avevano sposato due sorelle Nadine e Carmen. Jimmy Palermo poi fu anche il primo a portare la tecnologia nel bar: la televisione la cui popolarità esplose nel dopoguerra. Iniziò a installare tv a 12 pollici in bianco e nero, i primi venduti negli USA, era il 1947.
Da quel momento non smise mai di aggiornare la sua 'creatura' e gli avventori cominciarono a trovare quell'ambiente che oggi è normale nei bar sport di tutti gli Stati Uniti. Tv, cimeli, biliardi e flipper e poi i campioni che si fermavano ai suoi tavoli. Che dire infine del menù? Hamburger e patatine fritte accompagnati dalla birra divenuta poi un gigante negli States, Budweiser e Anheuser-Busch. In fretta divenne il luogo migliore a St. Louis per seguire i grandi avvenimenti sportivi: baseball, boxe, tutto. E se i Browns lasciarono la città nel 1953 per diventare i Baltimore Orioles, i Cardinals si trasferirono nella nuova arena nel 1965, dall'altra parte della città. E da quel momento Jimmy non si sentì più al centro del mondo sportivo.
Vendette la sua Tavern, si concentrò su altre attività per poi ritirarsi con la moglie Nadine in Florida nel 1986. "Mia madre e mio padre - ha detto ancora Tom Palermo - sono stati dei pionieri. Al posto giusto nel momento giusto, si sono goduti i giorni di gloria del baseball".