Settimana azzurra frastornante. I cinque gol di Verona, gli acquisti a raffica (Ndombele, Raspadori, Simeone dopo Kvaratskheila, Kim, Olivera, Ostigard, Sirigu), la corsa dei tifosi al botteghino (potrebbero essere in trentamila stasera al “Maradona”), la griglia-scudetto che ora vede il Napoli meno lontano dalle milanesi.
Col lavoro di Giuntoli, De Laurentiis ribalta malanimi e scetticismo, cancella nostalgie, rifonda e rilancia il Napoli. Squadra più giovane e meno cara. Un progetto che potrebbe dare risultati immediati. Il Napoli rientra nella considerazione generale. Zio Bergomi, prima degli ultimi acquisti, già segnalava il Napoli fra le squadre migliori del campionato. La gran parte degli opinionisti aveva invece escluso la squadra azzurra dal lotto delle migliori. Ma ora è un’altra storia.
Il Verona, quest’anno, è quello che è, non più lo spauracchio che in più di una occasione ha sgambettato il Napoli, ma i cinque gol al Bentegodi sono stati il frutto di una magistrale prestazione degli azzurri. Contro il Monza, Spalletti conferma ovviamente la formazione di Verona. In panchina cinque delle otto novità: Simeone, Ndombele, Sirigu, Ostigard, Olivera.
Il Monza, al suo primo campionato di serie A sotto la prestigiosa diarchia Berlusconi-Galliani, ha rivoluzionato la squadra (14 acquisti, in maggioranza prestiti) per reggere il massimo campionato, obiettivo assoluto la salvezza. Delle tre neo-promosse, il club lombardo sembra il meno attrezzato. Al debutto ha ceduto sul suo campo al Torino (1-2) affrontando la gara con eccessiva timidezza. Il portiere Di Gregorio (al posto di Cragno) ha evitato un paio di gol. Senza giri di parole, sarà un avversario addomesticabile per il Napoli. L’attesa dei tifosi azzurri è addirittura per una serata di festa con molti gol.
Attenti però a quei due (Petagna, l’ex azzurro, e Caprari), punte del 3-5-2 di un Monza difesa e contropiede. A Verona, i difensori azzurri non sono stati molto attenti sui due gol dei veneti. È normale che l’intesa fra Rrahmani e Kim va affinata.
Si prevede una partita che il Napoli condurrà dall’inizio alla fine, sospinto dalla regia mobile di Lobotka assistito da Anguissa con la proiezione offensiva di Di Lorenzo e Mario Rui. Il tridente offensivo è da sogno giusta la promessa di Spalletti: “Questo Napoli farà sognare i tifosi”.
A sinistra, Kvaratskhelia assicura una incisività devastante, Osimhen è bene avviato verso una stagione di completa consacrazione, Lozano a Verona ha letteralmente distrutto l’esterno mancino della difesa veronese. E nelle partite che il Napoli può condurre all’offensiva per l’inferiorità dell’avversario c’è Zielinski che si esalta.
Il Napoli, dopo la serie delle amichevoli non brillanti, è entrato in campionato in gran forma e con grande determinazione. Il Verona ne è rimasto incenerito. Non dovrebbe andare diversamente col Monza.
Al Bentegodi il Napoli ha avuto pazienza nel cercare il colpo con la formazione veneta chiusa a riccio, poi è dilagato a campo aperto col Verona in attacco. Contro il Monza oggi potrebbe ripetersi lo stesso tema.