Una vera e propria standing ovation quella che ha accolto ieri il premier Mario Draghi al meeting di Rimini. Un’entrata da vero divo, con selfie e strette di mano a profusione. Un’occasione, quella romagnola, che gli ha permesso di lasciare un messaggio di fiducia per il futuro: Nonostante le difficoltà connesse alla congiuntura economica attuale, con un’economia internazionale in forte peggioramento, “l’Italia riuscirà a superare difficoltà che oggi sembrano insormontabili”. Un appuntamento importante e atteso, quello di ieri, con un discorso che ha delineato le mosse del governo, e che è stato limato fino all’ultimo. Sullo sfondo, una crisi internazionale che ha avuto e sta avendo un impatto sugli equilibri geopolitici mondiali.
Insieme alla difesa dell’Ucraina, ha ricordato il premier, “dobbiamo essere pronti a cercare “una pace duratura e sostenibile”. E non c’è contraddizione “tra tutto questo e l’imposizione di sanzioni efficaci contro la Russia”. Il momento è difficile. Anche oggi - ha ricordato il presidente del Consiglio - siamo in un momento estremamente complesso per l’Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza e l’inflazione pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e imprese”.
“L’Italia è un grande paese che ha tutto quel che serve per affrontare le difficoltà. Sono convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta”, ha sottolineato. “Mi auguro che chiunque avrà il privilegio di andare al governo saprà rappresentare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo”. L’intervento del presidente del Consiglio al Meeting di Rimini ha toccato il tema del caro energia, che sta colpendo duro famiglie e imprese. “La Russia - ha ricordato Draghi - non ha esitato a usare il gas come arma geopolitica contro l’Ucraina e suoi alleati europei.
Ora le importazioni di gas russo sono “sempre meno significative e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore, gli stoccaggi sono oramai all’80% in linea con il raggiungimento del 90% entro ottobre”. Inoltre con i nuovi “rigassificatori l’Italia sarà in grado di essere completamente indipendente dal gas russo dall’autunno 2024. È un obiettivo fondamentale per la sicurezza nazionale”. Un passaggio dell’intervento ha toccato il Pnrr, Il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Draghi ha parlato del Pnrr in quanto “prova essenziale nostra credibilità”.
“La credibilità interna deve andare di pari passo con quella internazionale - ha aggiunto -. L’Italia è paese fondatore di Ue, protagonista del G7 e della Nato. Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale”. Draghi ha ricordato le “illusioni autarchiche del secolo scorso”. L’ultima volta al meeting, ha ricordato il premier alla platea, “eravamo in una fase acuta e dolorosa della pandemia e si provava a riflettere su come ricostruire”, con la necessità di sostenere famiglie e imprese. Dissi di tornare ad una crescita sostenibile, parlai di debito buono e debito cattivo. Queste idee hanno ispirato il governo di unità nazionale”.
Sul piano fiscale, abbiamo avviato la riforma della riscossione e ci siamo impegnati perché non ci fossero nuovi condoni prima del suo completamento. L’evasione fiscale non deve essere né tollerata né incoraggiata”. Sullo sfondo dell’intervento del premier, l’appuntamento elettorale del 25 settembre. “Tra poche settimane gli italiani sceglieranno il nuovo parlamento. Vi invito tutti ad andare a votare. La mia agenda? Saranno italiani con voto a scegliere il programma esecutivo”, ha concluso il premier. Un messaggio a chi lo vuole spingere dentro una campagna elettorale dai toni sempre più accesi.