DI FRANCO ESPOSITO
L’Italia che chiude. Il Paese che abbassa le saracinesche e si lascia dietro dolori e pene. Storie che fiiscono miseramente. La parola fine ad una esistenza di onorato lavoro. Sacrifici che vannoo in fumo dall’oggi al domani, divorati da ujna crisi che ha tutta l’aria di diventare definitiva. Esattamente letale. Finiscono in dissolvenza antichi , gloriosi, mitici punti economici del Paese. Quelli che hanno scrittio storia e tradizione delle eccellenze italiane. Posti conosciuti in tutto il mondo e in tutto il mondo apprezzati e talora amati persino. Esercizi commerciali costretti alla sparizione, cancellati dalla faccia dell’ecoomia. L’ultimo di una serie ormai lunghssima.
Proprio a Firenze, e non sembra vero. Raccontata all’estero viene scambiata per una boutade. Una fake news. Tutto vero, invece. Chiude la storica pasticceria Sieni. Getta la spugna la proprietaria, presenza storica anche lei, ovvio. Abbassala la saracinesca dell’esercizio rimasto in vita per oltre un secolo, si esaurisce qui la produzione dei migliori dolci di Firenze. I migliori dolci per generale convinzione e apprezzamento.
Il motivo della sparizione di un angolo mitico della citta? Semplicissimo, il tragico riflesso della crisi energetica. Ovvero, la bolletta dell’energia elettrica recapitata alla titolare dell’azienda. La cifra? Indubbiamente di tutto rispetto, 6.500 euro. Ad aprile erano 4mila.
In presenza di bollette alle stelle, non esiste una soluzione diversa dalla chisura. I costi dell’energia elettrica per la pasticceria in questione hanno registrato, nel tempo, poderosi aumenti. Quindicimila euro la previsione relativa la prossimo settembre. A questo punto, sopraffatto da costi assurdi, Andreina Siena, 69 anni, ha dertto basta. Incontro alla spiacevole drammatica soluzione l’ha spinta anche la certezza di un effetto domino in arrivo.Doloso ed emblematico.
La crisi energetica provoca conseguenze tangibili. Il problema e’sott gli occhi di tutti, ancora prima dell’avvento dell’autunno. Quindi stupisce il caso della pasticceria in pieno centro di Firenze, nel cuore del’’estate e con i caloriferi spenti. L’ultima stangata da 10.240 euro, da pagare entr il 28 agosto, esplosa in manera frsagorosa, ha divorato i ricavi. Del locale. Riuniti i dipendenti, la titolare della secolare pasticceria ha comunicato che avrebbe chiuso, visto l’andazzo. Impossibile tenere ancora aperto.
Andreina Sieni ha ammesso la propria impotenza, causata dalle ragion sopra evidenziate. Praticamente un’unica ragione la bolletta della luce. I dipendenti andranno in cassa integrazione, passando quindi in forza allo Stato. Ma l’effetto domino fa tremare tutti. La titolare della pasticcderia sparita provera’ a contestare le fatture dell’energia elettrica. Ha assunto intanto un avvocato. Eventualmente potrebbe riaprire, ma il progetto non confessato potrebbe naufragare se le bollette per la fornitur aeil’ energia continueranno ad aumentare in misura esponenziale. Per non dire, astronomica. Come l’ultima.
In materia di energia, il caso emblematico lo si trova nel picco raggiunto dal prezzo del gas. Ad Amsterdam, mercato dei futures, ha superato per la prima volta i 300 euro. 324 il record che ha dell’incredibile. In Italia si pensa ad un provvedimento argine governativo. Un decreto contro il caro gas.