Un'inchiesta condotta per dieci mesi dal quotidiano Repubblica insieme al sito investigativo Bellingcat, al settimanale tedesco Der Spiegel e a The Insider ha ricostruito la missione segreta di quella che viene definita "la protagonista della più clamorosa operazione d'intelligence" realizzata dalla Russia in Italia.
La spia russa che è riuscita ad infiltrarsi nei circoli mondani di Napoli e poi tra il personale della Nato
Si tratta di una donna di 30 anni, nata in Perù da padre tedesco e inseritasi nei circoli mondani di Napoli per riuscire poi a infiltrarsi tra il personale della base Nato e della VI Flotta statunitense. "La traccia principale che la collega ai servizi segreti di Mosca – spiega Repubblica – è il passaporto russo usato per entrare in Italia: appartiene alla stessa serie speciale utilizzata dagli 007 del Gru, l'intelligence militare agli ordini del Cremlino".
L'inchiesta di Repubblica
"La nostra inchiesta – afferma il quotidiano – non è riuscita a ricostruire quali informazioni siano state ottenute dalla spia, né se sia stata capace di seminare virus informatici nei telefoni e nei computer dei suoi amici. E' però entrata in contatto con figure chiave della Nato e della Marina statunitense. Nessun agente russo era mai riuscito a penetrare così in profondità il vertice dell'Alleanza atlantica".
Italia strategica per la Russia di Putin
L'operazione alla base Nato di Napoli scatta nel 2015, quando il nostro Paese diventa strategico per i piani di Vladimir Putin. In quegli anni è appena cominciata l'occupazione della Crimea ed è in corso la spedizione militare in Siria. Il Mediterraneo è diventato sempre più strategico per i piani di Putin e lo sta diventando sempre di più anche per lo sbarco in Libia e la penetrazione verso l'Africa centrale.