Di Roberto Zanni
È una tv pubblica, la terza più longeva del Cile. È stata fondata nel 1959 sotto il patrocinio istituzionale della Universidad de Chile, allora si chiamava Canal 9, nome semplice derivato dalla frequenza dell'emittente. Prima trasmissione il 4 novembre 1960 e se all'inizio fu un segnale sperimentale che grazie all'apporto dello Stato trasmetteva solo il venerdì e per appena un'ora, cominciò ad espandersi un paio di anni dopo, nel 1962 in coincidenza con i Mondiali di calcio che si giocarono nel Paese sudamericano.
Da Canal 9, per alcuni mesi nel 1973 divenne Canal 6 poi dal 1980, sempre a causa di un cambio di frequenza, divenne Teleonce quindi nel 1991 RTU, Red de Television Universitaria, quindi in seguito a una cessione delle quote azionarie dall'1 ottobre 1993 ecco Chilevision, denominazione che è rimasta fino a oggi e che nel 1994 raggiunse anche la copertura nazionale. Diversi passaggi di proprietà (attualmente Paramount) e una popolarità sempre crescente, come canale aperto, che l'ha confermata al vertice dell'audience in Cile anche nei primi sette mesi del 2022: due i rating ai quali si fa riferimento, hogar e comercial e in entrambi primeggia Chilevision con rispettivamente 7,41 e 2,85 punti. E ora in quello che è il network pubblico più popolare e visto del Cile è sbarcata in grande stile anche l'Italia.
Già uno show dal nome significativo 'Fatto in Italia' che nelle prime due puntate trasmesse ha centrato il segno: miglior risultato della tv pubblica cilena. Che cos'è 'Fatto in Italia'? Un programma in sei puntate ideato e prodotto dall'Ambasciata d'Italia a Santiago, aspetto sicuramente da sottolineare, condotto dal volto più popolare del canale, Emilia Dabar, che ha portato e porterà i telespettatori ad ammirare le capacità e le competenze rivolte all'export di sei regioni italiane. Il via l'ha dato il Veneto, seguito dall'Emilia-Romagna quindi Lombardia, Marche, Campania e Puglia, fino a settembre. Come può un Paese tanto ricco di storia essere allo stesso tempo all'avanguardia nella moda, motori, vini e tanto altro? Se lo è chiesto 'Fatto in Italia' e la risposta sta arrivando dal viaggio nella Penisola di Emilia Daiber che è andata alla ricerca dei segreti dell'Italia in quelli che sono i tanti punti forti, diciamo pure imbattibili, del made in Italy.
"Quello che andiamo a incontrare in 'Fatto in Italia' - ha spiegato la conduttrice-inviata - è il ritratto di tante celebri aziende che sono connesse, in un modo o nell'altro, che propongono un lavoro artigianale molto potente che è rimasto registrato nella storia. Sono imprese dove lavorano famiglie che di generazione in generazione si sono trasmesse la conoscenza. La cosa fantastica di questo processo è che andiamo a scoprire come si arriva a prodotti di così alta qualità, perchè quello che è fatto in Italia, lo si fa con le proprie mani".
E la prima puntata ha spopolato: 735.000 spettatori, nessun'altra trasmissione ha fatto meglio nella tv pubblica. "Si tratta di una iniziativa dell'Ambasciata - ha raccontato, con un pizzico di motivato orgoglio l'ambasciatore Mauro Battocchi - prodotta dall'Ambasciata attraverso la quale abbiamo deciso di mostrare ai cileni aspetti dell'Italia che non si conoscono ancora. Perchè la gente compra tanti prodotti, ma forse non si rende conto del modo in cui nascono, così belli e ben fatti e nemmeno della importante connessione che esiste tra i territori e i prodotti". Così per sapere come Gucci e Prada confezionano le loro collezioni che dalla passerella fanno innamorare milioni di persone, come la Ferrari realizza supercar, come avviene la produzione di uno dei vini rossi più popolari al mondo, il Chianti e tanto altro basta sintonizzarsi su Chilevision e dire anche un grazie all'Ambasciata d'Italia a Santiago.