Meno di un mese alle elezioni politiche. I sondaggi marciano a tamburo battente per mostrare, quantomeno, una fotografia in linea con le possibili preferenze di voto. Un’istantanea che, giocoforza, deve tenere conto pure del partito degli astensionisti. Al momento, il centrodestraavrebbe il consenso più ampio, mentre la sinistra – che vede il pericolo fascista a ogni piè sospinto – arranca in cerca di un sorpasso. Desolante il quadro che si prospetta per il dinamico duo Luigi Di Maio-Bruno Tabacci, sceso dall’1,5 per cento (rilevazioni Quorum/Youtrend del 29 agosto) allo 0,7 per cento.
Per il resto la musica è la medesima. Fratelli d’Italia resta in testa sia alla Camera che al Senato. La Lega oscilla – nelle varie proiezioni – tra il 12,5 e il 13 per cento. Poi Forza Italia. Il centrosinistra insegue, galleggiando nel magma rosso. Il terzo polo si augura un decollo ma, soprattutto, una caduta non troppo rovinosa. Il Movimento Cinque Stelle viaggia alla giornata, andando alla ricerca di delusi altrui, vedove allegre, indecisi, duri e puri e filibustieri all’amatriciana.
Al momento, chi in cuor suo ride è Giorgia Meloni, che ricorda: “Alle polemiche strumentali e agli attacchi gratuiti i cittadini continuano a preferire chi parla di programmi che sappiano rispondere concretamente ai problemi che vivono ogni giorno. Uniti per dare a questa Nazione un Governo forte e coeso, che metta al centro della sua azione le esigenze degli italiani e dell’Italia. Noi siamo pronti”.