Servono “due mesi di duro lavoro” per raggiungere quanti più risultati possibili. E’ l’appello che il premier Mario Draghi ha rivolto, ieri, ai ministri del suo governo, riuniti in una seduta del Cdm che all'ordine del giorno non avrebbe dovuto avere atti normativi o decreti, bensì solo “ordinaria amministrazione”. Ordinaria amministrazione che si è però tradotta con l'invito del premier a lavorare sodo per raggiungere quanti più risultati possibili nei prossimi due mesi che separano questo esecutivo da quello che verrà subito dopo le Politiche del 25 settembre. Ad oggi risultano conseguiti 9 obiettivi e traguardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Anticipando quanto previsto nel cronoprogramma condiviso con l’Europa, l’obiettivo è di realizzare, nei prossimi due mesi, oltre il 50% degli obiettivi e dei traguardi del Pnrr in scadenza a fine 2022. Compresi gli arretrati. Tradotto in soldoni: la tabella di marcia stilata dall’ex “numero uno” della Bce prevede 11 obiettivi in scadenza a settembre (anziché 3, come previsto) e 9 entro il prossimo mese di ottobre, periodo nel quale, inizialmente, non era stata contemplata alcuna scadenza. In buona sostanza Draghi ha chiesto ai Ministeri di anticipare buona parte del loro lavoro, rispetto al cronoprogramma condiviso in un primo momento con l’Europa. E fra i risultati da raggiungere sono previste anche alcune misure per la scuola e la riforma della giustizia. In particolare, il Governo intende varare, con provvedimento d’urgenza, il restyling del sistema di istruzione primaria e secondaria. In agenda spicca il rinnovamento degli istituti tecnici e professionali, la riorganizzazione del sistema scolastico e la riforma del sistema di orientamento. Sul documento del Piano nazionale di resilienza e ripartenza che fa riferimento all’istruzione, si legge, infatti, che la riforma mira ad allineare il curricolo degli istituti tecnici e professionali alla domanda di competenze che proviene dal tessuto produttivo del Paese, in particolare verso l’output di innovazione del piano nazionale Industria 4.0 e la profonda innovazione digitale in atto in tutti i settori del mercato del lavoro. Per quanto concerne, invece, l’orientamento, è prevista l’introduzione di moduli appositi nelle scuole secondarie di I e II grado (non meno di 30 ore per le studentesse e gli studenti del IV e V anno). Verrà inoltre realizzata una piattaforma digitale di orientamento relativa all’offerta formativa terziaria degli Atenei e degli Istituti tecnici superiori. Lo scopo è quello di mettere in sinergia il sistema di istruzione, quello universitario e il mondo del lavoro favorendo, in tal modo, una scelta consapevole di prosecuzione del percorso di studi o di ulteriore formazione professionalizzante aumentando il contrasto alla dispersione scolastica e la crescita dei giovani.
Pnrr, Draghi scuote i suoi ministri: “Entro ottobre oltre 50% obiettivi”
Tra le misure in agenda spiccano le riforme di scuola e giustizia