Putin è un prodotto del regime sovietico e del Kgb deciso a ricostruire la Russia imperiale, costi quel che costi. Dunque, se messo al muro, potrebbe anche lanciare l'atomica. L'insuccesso gli sta dando alla testa. Minimo tenterà di prendere Odessa, la sua ossessione. Ma non la vuole bombardarla, "la esige intatta", come dice uno che lo conosce bene come Gennadiy Trukhanov, 57 anni, sindaco della città portuale, ex filo russo pentito. Oggi arrabbiatissimo con lo zar famelico e crudele. Detto ciò, e alla luce degli ultimi eventi che fanno capire che la guerra andrà avanti, è bene ricordare alcuni punti .
Inevitabilmente. Prima o poi si scenderà a patti. Tutto ciò che inizia, finisce. Ma occorre stringere i tempi. Possibile che la morte di 400 bambini (e 700 feriti) non colpisca le coscienze degli invasori? "Pietà l'è morta" come diceva il canto di Nuto Revelli dedicato agli alpini in Russia?
Se nulla può cancellare l'umano che c'è in noi, come fa a resistere tanta malvagità? Possibile che gli 80 mila soldati russi morti non abbia ancora convinto il Cremlino a desistere? Allora dobbiamo credere davvero a quel canto del '44? Ma se muore la pietà si spegne l'umanità.
Vero o no, quel che è certo è che – entro il prossimo primo gennaio – Putin recluterà altri 137 mila soldati. "Reclutamenti forzosi" dice il Pentagono. E aggiunge "contratti vantaggiosi" per i miliziani tipo Wagner, la crudele organizzazione russa – una rete terrorista privata di mercenari – cara allo zar. Che la ingaggia per integrare una Armata vecchia, arruffona, in ritardo tecnologico.
Non solo: una Armata anche impreparata. Prima del 1945 aveva combattuto col Giappone 1905), con gli Austrotedeschi (1914), con la Finlandia (1939), con Hitler (1941). Poi Afghanistan e Caucaso. A Kabul russi e ucraini erano insieme.
Quindi l'Ucraina oggi che ha evidenziato lacune ovunque: dal supporto informativo a problemi di comando e controllo delle forze. Dall'8 maggio 1945 – la vittoria di Berlino – quante guerre manovrate ad alta intensità i Russi hanno combattuto? Nessuna.
Urge un cessate il fuoco. Serve un negoziato internazionale. Basta. Stanno dilagando sofferenze, atrocità, povertà. Lunedì 29 in sole 6 ore si sono registrati oltre 200 attacchi a Zaporizhzhya. E l'avvio della controffensiva ucraina di terra per la ripresa del controllo dei territori occupati dai Russi mentre navi degli Stati Uniti vanno verso Taiwan. Turbolenze e provocazioni nel Pacifico. Il Dragone ha messo le sue truppe in massima allerta. Tira un'aria malsana. Troppi stanno giocando col fuoco.