"L’alleanza con il Pd? Non la farò: l'avrei fatta prima". Ma "con una campagna elettorale come quella che fa Letta non puoi parlare di niente. Dice ‘Almirante o Berlinguer’ ma così si spinge gli italiani a fare una guerra civile infinita". Lo ha detto ieri Carlo Calenda, intervenendo ai microfoni di Rtl 102.5. Parole dure, indirizzate al leader del partito democratico con il quale pure si era inizialmente alleato. Tuttavia l’asse, ha argomentato ancora il segretario di Azione, "l'ho spaccato per Fratoianni e Bonelli: impossibile governare con loro".
"Un governo di larga coalizione, che pacifichi l'Italia. È questo quello che voglio fare. Serve un governo di alleanza comune, mi auguro anche con Giorgia Meloni se con un'agenda di buonsenso" ha rilanciato l’ex ministro. Successivamente, questa volta ospite di La7, il leader del Terzo Polo, strizzando l’occhio a Mario Draghi, ha precisato che per lui "le larghe intese sono la soluzione più sicura per il Paese. Mi piacerebbe molto fare il primo ministro ma serve l’umiltà di dire che ora c'è uno più bravo di tutti".
Inoltre: "Se non vince nessuno e il terzo polo prende abbastanza voti da bloccare la destra al Senato, l’unica alternativa è avere una coalizione che tenga Draghi ancora a Palazzo Chigi", ha aggiunto. Quindi, a proposito della Meloni: " Ci vedremo? Non lo so, non seguono mai fatti", in ogni caso, “non la considero come una pericolosa fascista ma ha pochissime esperienze e infatti sull’energia prende strafalcioni".
Infine un passaggio sul caro energia: “Le sanzioni non sono sul gas, ma finanziarie sulla base dell’invasione russa dell’Ucraina. In secondo luogo devi spiegare come: l’Ue si sta muovendo adeguatamente? No. Dovrebbe fare di più. Sto chiedendo stop campagna elettorale per parlare e fare qualcosa per le bollette. Al momento hanno dato tutti risposta tranne Letta”.