di Lucio Fero
Già nelle prime ore del 26 settembre, a risultati elettorali ufficiali appena comunicati? Oppure nel pomeriggio, magari via intervista al grande quotidiano? O dar mostra di pacata riflessione e attendere magari martedì o mercoledì. Non più in là però. Non più in là perché urge e incalza. Cosa? L'urgenza di mettere fine alla sofferenza e dare voce e sfogo al pentimento. Molto, molto Pd aspetta la sconfitta elettorale per riabbracciare il M5S perduto. E' già tutto un darsi appuntamenti segreti e al tempo stesso lampanti. Il Pd è pur sempre il partito il cui segretario elaborò la formula della "non vittoria", ora molti di loro stanno metabolizzando la formula della "non sconfitta". Che sarebbe: se fossimo andati alle elezioni col M5S, magari...
Conte fa il "rosso"- Conte di campagna elettorale sta facendo il "rosso" della situazione: super tasse ai padroni e super bonus e super welfare al popolo. E niente rigassificatori, termovalorizzatori, energia per incanto e comunque mai da impianto industriale che è peccato per definizione contro la natura e il creato e alla fine, qualunque cosa accada, paga tutto lo Stato. Un bel po' di Pd ci soffre a non partecipare appieno in campagna elettorale con indosso la parte del "rosso". C'è affinità se non ideologica di certo culturale. Ci soffre, ci soffre ed è in ormai manifesto pentimento. Prontissimi il 26 settembre a comprendere, dimenticare, rimuovere il Conte che ha fatto fuori il governo Draghi. In fondo che peccato sarà stato mai? E comunque, uno solo, un peccato soltanto! Non si giudica da questi particolari un alleato, tanto più se oggi fa il "rosso" (domani chissà).