Risuonerá la musichetta della Champions stasera, al "Maradona", ottava partecipazione del Napoli al maggiore torneo europeo, dopo le due Coppe dei campioni con Diego. C'è aria di festa. Ammosciatosi con i due pareggi consecutivi a Firenze e col Lecce, il Napoli s'è rialzato a Roma contro la Lazio vincendo con una esibizione brillante davanti a un avversario soggiogato e inebetito. Sotto i riflettori Khvicha Kvaratskhelia, detto Zizì, giunto dalla Georgia a miracol mostrare, più "rulete" e gol.
Voilà. La Champions azzurra si apre contro un avversario illustre e poderoso, il Liverpool di Jurgen Klopp contro il quale il Napoli di Ancelotti vinse due volte, con un rigore di Insigne al 90' la prima volta, con i gol di Mertens (rigore) e Llorente la seconda. Poi due sconfitte e due pareggi. Uno score incoraggiante.
Il Liverpool, 19 volte campione d'Inghilterra, 6 Champions in bacheca, non sembra in un buon momento, ha avuto un avvio incerto in Premier (due vittorie, tre pareggi, una sconfitta), ma è sempre il Liverpool, la storia del club ha il suo peso, l'esperienza internazionale anche e agli assi già noti che sono ormai sulla trentina (Salah, Firmino, Davies, Matip, Thiago Alcantara) ha aggiunto alcuni splendidi virgulti d'attacco, l'uruguayano Darwin Nunez dal Benfica per 75 milioni, il colombiano Luis Diaz giunto dal Porto per 45 milioni, il portoghese Diogo Jota pagato 45 milioni. Klopp ha ampia scelta per attaccare.
Il Napoli a sorpresa, se nutrito ancora della verve e della sicurezza di sabato all'Olimpico, non parte battuto, può fare ballare gli inglesi. La condizione essenziale è che la velocità degli azzurri sia superiore a quella del Liverpool. Questo è il tema della partita. Chi fa correre più velocemente la palla può prendersi il match. C'è Allison in porta ai "reds", ma potrebbe non bastare.
Squadre a specchio (4-3-3), i tre del centrocampo di Klopp sono Thiago Alcantara, Fabinho ed Henderson. Sul fronte azzurro solido con Anguissa e Lobotka, potrebbe essere Zielinski a sparigliare i giochi. Una partita luminosa del polacco potrebbe accecare il Liverpool.
Poi sono note le armi più note. Da questa parte Kvaratskhelia e Osimhen, sulla sponda inglese Salah, non ancora in palla ma sempre temibile, Nunez e Diaz, giovanissimi artiglieri. Il Liverpool avanza con i terzini, Alexander-Arnold e Robertson, né più né meno come fa il Napoli, Di Lorenzo e Mario Rui accompagnano la manovra offensiva.
Il Liverpool piazza due colossi al centro della difesa, il camerunese Matip (1,95) e l'olandese van Dijk (1,93). Bisognerà aggredirli palla a terra, i cross non serviranno (il portiere Allison 1,93). La maggiore fisicità degli inglesi potrebbe imbarazzare il Napoli. Non è proprio Davide contro Golia, ma quasi. Allora, servono l'astuzia e la rapidità del gioco.
Sulla carta, il Liverpool è candidato al primo posto del girone. Ne consegue che la vera sfida per il secondo posto e qualificazione agli ottavi è fra Napoli e Ajax, se non si vuol considerare il Glasgow Rangers, insidiosa mina vagante, squadra scozzese e perciò tosta di natura.
Napoli-Liverpool è partita aperta soprattutto se la squadra inglese dovesse confermare il suo incerto stato di forma. Il Napoli deve avere coraggio. Può giocarsela anche se l'esperienza internazionale è minima, come dice Spalletti.
Rischio emozione entrando in campo? L'inizio non sarà facile. Forse sarà il momento più difficile per gli azzurri. La squadra deve uscirne subito liberandosi dall'emozione senza dar campo al Liverpool. Poi sarà quel che sarà.