di Matteo Forciniti
È stato un festeggiamento carico di emozioni quello che ha celebrato nel fine settimana Carmelo in occasione del 150esimo anniversario della sua Società Italiana Vittorio Emanuele II: un traguardo storico che rendono questa la seconda associazione italiana più antica in Uruguay a restare ancora attiva.
L'anniversario è stato però accompagnato da un grave lutto che ha colpito in concomitanza la comunità di questa cittadina del dipartimento di Colonia che si affaccia sul Rio della Plata, la morte di Mariuccia Piceda, figura estremamente rilevante alla guida dell'associazione per un lungo periodo fino al 2012. La tragica notizia ha sconvolto i piani per la celebrazione portando alla cancellazione della prima delle due attività che erano previste con un omaggio che si sarebbe dovuto svolgere presso il locale teatro Uamá.
Come da programma, invece, è stato mantenuto il secondo festeggiamento che si è svolto sabato presso la sede sociale in un evento molto partecipato che ha visto la collaborazione di diverse realtà culturali attive sul territorio, prime fra tutte le altre due associazioni Circolo Trentino di Carmelo e la Progenie d'Italia di Colonia Estrella che hanno curato insieme una mostra dedicata all'immigrazione. Questi oggetti sono stati presentati insieme ai lavori degli artisti plastici Pablo Ferrari, Ricardo Rodriguez, Lucy Siri e Juan José González. Ad accompagnare il tutto c'è stato anche uno spettacolo musicale tra cui il coro del Circolo Trentino e i due interventi curati dalle professoresse Pierina Vanni e Inés Ferrari che hanno fornito una rassegna storica sulla fondazione l'evoluzione di questa importante istituzione molto apprezzata in città.
Fondata il primo settembre del 1872, la Società è stata a lungo il punto di ritrovo per tanti immigrati, soprattutto liguri ma anche piemontesi, campani e trentini tutti uniti sotto il tricolore senza alcuna differenza regionale. Molti di loro erano i "picapedreros" che lavoravano nell'estrazione della pietra assai diffusa nella zona ma erano presenti anche tantissimi altri lavoratori che hanno dato a quest'area un'impronta inconfondibile.
Diversi sono stati i riconoscimenti conferiti durante la serata a partire da quello postumo a Mariuccia Piceda che avrebbe dovuto essere consegnato di persona al teatro Uamá e che è stato invece consegnato ai familiari. Gli altri due riconoscimenti sono andati al maestro Enrique Pittamiglio del coro trentino per il suo contributo alla diffusione della cultura italiana e a Dante Pisciottano per essere il socio più antico.
"Sentiamo un enorme orgoglio ma anche tanta responsabilità" commenta a Gente d'Italia il presidente Miguel Bombaci. "Arriviamo a questo notevole traguardo con la consapevolezza di aver fatto il massimo per mantenere questa tradizione nonostante il difficile periodo della pandemia che ci siamo lasciati alle spalle. La gente ci continua ad accompagnare e questa è la cosa più importante da risaltare oggi. Questa celebrazione l'abbiamo vissuta davvero con tanta emozione per la scomparsa della signora Piceda che avevamo pensato di omaggiare per la sua lunga traiettoria".
C'è un aspetto su cui il presidente Bombaci si vuole soffermare e che rappresenta lo spirito che ha costituito fin dall'inizio la Vittorio Emanuele II: "Il nostro obiettivo è quello di continuare a mantenere un ambiente familiare tra i soci proprio come volevano i fondatori che si riunivano durante i pranzi di domenica in festa con le loro famiglie. Inoltre, cerchiamo di mantenere lo spirito di solidarietà collaborando attivamente con le istituzioni locali e dando una mano quando possibile come abbiamo fatto durante la pandemia". "Con queste premesse" -ha proseguito Bombaci- "vogliamo continuare a diffondere la cultura italiana nella nostra città cercando di valorizzare il grande patrimonio che ci è stato lasciato attraverso numerose iniziative".