Due milioni e mezzo di deportati. Il vice ambasciatore ucraino presso le Nazioni Unite, Khrystyna Hayovyshyn, ha detto al Consiglio di sicurezza dell’Onu che migliaia di cittadini ucraini sono stati deportati con la forza dalla Russia in “regioni isolate e depresse della Siberia e dell’estremo oriente”. Hayovyshyn ha quantificato in 2,5 milioni di persone i deportati ucraini, inclusi 38.000 bambini.
L’area grigia - Il rappresentante di Kiev all’Onu ha aggiunto che gli ucraini costretti a recarsi in Russia o nel territorio controllato da Mosca vengono uccisi e torturati. I cittadini ucraini vengono terrorizzati con il pretesto di una ricerca di persone “pericolose” da parte delle autorità russe, ha detto la Hayovyshyn. Coloro che hanno opinioni politiche diverse o sono affiliati al governo o ai media ucraini scompaiono in un’area grigia e i bambini vengono strappati dalle braccia dei genitori, ha dichiarato il rappresentante dell’Ucraina al Consiglio di sicurezza.
Il rapporto Hrw - Con un rapporto di 71 pagine pubblicato nei giorni scorsi, Human Rights Watch ha documentato gli screening di sicurezza obbligatori (filtrazioni) e i trasferimenti forzati dei civili ucraini verso la Russia o nelle aree occupate da Mosca, ricordando che questi trasferimenti costituiscono crimini di guerra e potenziali crimini contro l’umanità. L’organizzazione non governativa ha avanzato le accuse dopo aver ascoltato le parole di decine di persone fuggite dai combattimenti nelle aree di Mariupol o Kharkiv, nel sud e nell’est dell’Ucraina, invase dalle truppe russe e dai separatisti. Secondo le testimonianze, “molti di quelli sfollati verso la Russia stavano fuggendo dalla città portuale assediata di Mariupol”. Sebbene il numero totale di civili ucraini trasferiti in Russia “rimanga incerto”, spiega l’organizzazione, “molti sono stati sfollati e trasportati in un modo e in un contesto che li rende trasferimenti illegali forzati”.