Carlo Calenda fa professione di ottimismo. Il leader di Azione si dice convinto che il Terzo Polo possa raggiungere il 12% dei consensi. "Ci arriveremo - spiega - perché lo confermano tutti i sondaggi. Finalmente si è mossa una marea che si è stancata di vedere la politica che continua a dire 'i fascisti, i comunisti' però poi sul rigassificatore, sulla sanità, sull'istruzione non fa niente".
Un governo di compromesso dopo il voto? "Non lo so. Il nostro programma è chiaro” risponde. “Bisogna fare un grande patto nazionale anche di riappacificazione. Se prendiamo dal 10 al 12%, la destra non ha la maggioranza e non si può formare un governo di parte e si deve andare a chiedere di rimanere a Draghi. Se no a ottobre piangeremo con lo spread che riparte e la Bce che non può proteggerci come prima".
Infine una battuta per i 5Stelle. "Continuo a pensare che non debbano andare al governo. Mentre parliamo, tengono bloccati con 400 emendamenti un Dl aiuti fondamentale per le famiglie. I 5S non possono far parte di nessun governo, perché vivono nella cultura del 'no' e dei sussidi" ha concluso.