di ROBERTO ZANNI
Mi ero già informato su come richiedere al Consolato un duplicato delle mie schede. Fino a venerdì non erano ancora arrivate. Ma con la posta di sabato 10 settembre, giusto in tempo (la scadenza era prevista per domenica 11) ecco la mailwoman depositare la busta nella mia cassetta delle lettere. Vivo a Miami, il Consolato dista appena una ventina di chilometri, sarebbe stato alquanto strano un mancato arrivo, anche perchè, in tutta sincerità, nelle altre precedenti consultazioni, referendum compresi, il mio plico era giunto sempre regolarmente, spesso con ampio anticipo. Certo con i tempi accorciati di queste consultazioni, vista l'ampiezza della Rete Consolare di Miami è lecito chiedersi se anche nel Mississippi o alle Cayman Islands, in Giamaica e alle Turks & Caicos (solo per fare qualche esempio) i connazionali abbiano ricevuto nei tempi previsti le loro schede.
Ma per tornare al mio plico, conteneva la scheda rossa della Camera e quella blu del Senato, la busta bianca che le deve accogliere una volta compilate, quella preaffrancata che conterrà la precedente da rinviare al Consolato poi certificato elettorale, una parte del quale va inserito nella seconda busta, quindi i candidati e infine le istruzioni. Per evitare rischi con la USPS, United States Postal Office, le poste americane, che diciamolo pure non sono affidabili al cento per cento, ho pensato di fare un salto all'ufficio postale, per la precisione quello di Surfside, per mettere la mia busta nella buca delle lettere, ci sono andato di mattina, i prelievi sono all'1 e alle 5 del pomeriggio, così adesso i miei voti dovrebbero (spero proprio così) essere già almeno all'interno di un furgone bianco, con le righe rosse e blu e il logo della USPS.
In teoria, nel giro di due-tre giorni, l'arrivo al 4000 di Ponce de Leon a Coral Gables sede del nostro Consolato. Poi resterà in attesa aggiungendosi a tutte le altre buste giunte entro e non oltre le 16, ora locale, del giovedì antecedente le elezioni, quindi il 22 settembre. Da quel momento gli addetti dovranno inviare, all'ufficio centrale per la Circoscrizione Estero tutti i plichi ricevuti, unitamente, come prevede l'articolo 12 della legge 359 del 27 dicembre 2001 comma 7 "al numero degli elettori della circoscrizione consolare che non hanno esercitato l'opzione di cui all'articolo 1, comma 3 (il voto ndr). Le buste sono inviate con una spedizione unica, per via aerea e con valigia diplomatica".
E i voti arrivati in ritardo? "I responsabili degli uffici consolari provvedono - afferma il comma 8 - dopo l'invio dei plichi in Italia, all'immediato incenerimento delle schede pervenute dopo la scadenza del termine... e di quelle stampate per i casi di cui al comma 5 (duplicati ndr) e non utilizzate. Di tali operazioni viene redatto apposito verbale". Così mentre ancora in Italia non si saranno aperti i seggi per votare, il mio voto (assieme a tutti gli altri che avranno esercitato il loro diritto/dovere) sarà in volo sopra l'Atlantico, destinazione Napoli.
Arriveranno in Italia tra venerdì 23 e domenica 25. E quest'anno sarà il primo in cui le schede degli italiani all'estero (4.871.731) non saranno più scrutinate (con quelle 'nazionali' da lunedì 26) solo a Roma (che si occuperà ora dei voti provenienti dal Sudamerica), ma anche a Milano, Bologna e Firenze che si divideranno l'Europa e infine Napoli che invece si occuperà del mio voto e di tutti quelli delle ripartizioni Nord-Centro America e Asia, Africa, Oceania e Antartide.