A essere sinceri un po' ci stavamo abituando alla loro mancanza. Negli ultimi tempi della variegata e rumorosa comunità no-vax avevamo perso le tracce. Complice l'attenuazione del fenomeno pandemico, la galassia del complottismo online aveva spostato il tiro sulla guerra in atto, relegando ai margini la crociata anti-vaccini. In vista del voto del 25 settembre però i movimenti no-vax stanno nuovamente alzando la voce, consapevoli di rappresentare anche loro una base elettorale.
Di conseguenza fioriscono sul web appelli e campagne per orientare la base in vista dell'imminente tornata elettorale Sulla carta sono quattro i movimenti no-vax che si sono strutturati per tentare di entrare in parlamento. C'è innanzi tutto il movimento fondato da Gianluigi Paragone, Italexit, il più popolare sulla rete. Entrando nel sito ufficiale di Italexit si scopre che l'ex giornalista è presente su praticamente tutte le piattaforme social: Facebook, Instagram, Youtube, Twitter e Tik Tok. In questo modo il leader dei no-vax può contare su una schiera di quasi 1,7mln di seguaci. Paragone ha anche un canale telegram molto virale, seguito da quasi 105mila utenti. Numeri non da poco se consideriamo che Enrico Letta ha un seguito, sui principali social media, che vale circa la metà di quello del leader no-vax. Dopo Italexit, come presenza politica dei no-vax, troviamo Italia Sovrana e Popolare di cui però si hanno tracce soltanto di una pagina Facebook, seguita da oltre 26 mila persone, e di un canale telegram con poco più di 7mila iscritti. Tra i vari fondatori di Italia Sovrana si trovano alcuni personaggi piuttosto conosciuti – da Marco Rizzo, al filosofo Diego Fusaro passando per l'ex grillino filo-putiniano Vito Petrocelli – ma nessuno di questi può vantare l'appeal social di Gianluigi Paragone. A chiedere voti ai no-vax ci sono inoltre la complottista Sara Cunial, con il movimento Vita, e il tandem Adinolfi-Di Stefano con la lista Alternativa per l'Italia. Nel caso della Cunial il grosso della campagna elettorale sta passando su Telegram dove ha un canale seguito da oltre 37mila persone. Mario Adinolfi e Simone di Stefano sono presenti su un po' tutte le piattaforme social ma con numeri da influencer dé noantri.
Fino a questo punto abbiamo parlato di liste, movimenti o accozzaglie di sigle – vedi appunto Italia Sovrana e Popolare – che stanno usando la rete per infiammare la platea no-vax con i soliti slogan in cambio di un voto per entrare in parlamento. Ma in realtà lo zoccolo duro dei no-vax, quello per intenderci che raccontava di cure miracolose a base di erbe per curare il covid e vendeva green-pass tarocchi, sembra non aver "padroni" politici. Anzi i gruppi di no-vax più irriducibili hanno scelto di fare propaganda per l'astensione, convinti secondo le loro folli teorie, di far saltare in questo modo il sistema democratico italiano.
Il non voto è infatti, per i no-vax duri e puri, l'unica via per riuscire ad abbattere la dittatura sanitaria perpetrata da tutti i movimenti politici. Compresi i falsi antagonisti che ambiscono ad un seggio. Solo qualche giorno fa nelle chat telegram dei no vax è iniziata a circolare una sorta di guida per spiegare come organizzarsi per aumentare il livello di astensionismo. Il documento in questione, pubblicato sul sito no-vax "il Grande Inganno", spiega ai militanti come comportarsi per mettere in campo "una forma di protesta drastica per delegittimare le elezioni e chi ne uscirà vincitore". Nello specifico si invitano i lettori a non recarsi alle urne o a rifiutare il ritiro della propria tessera elettorale.
La strategia funziona dunque in questa maniera: una volta concepita su telegram la campagna per fomentare l'astensionismo irrompe sulle piattaforme mainstream come Facebook e Twitter. Sia Sara Cunial ma anche altri leader antagonisti come Gianluigi Paragone sono stati oggetto di duri attacchi da parte dei no vax. Sui social gira un fotomontaggio del leader di Italexit insieme ad una candidata del suo partito accusata di essere una pericolosa collaborazionista della campagna vaccinale. Sono tantissimi i post su facebook in cui si sostengono simili tesi: "Queste elezioni sono un referendum sul sistema: chi vota qualsiasi partito lo appoggia, chi si astiene lo respinge. Dalla Cunial a Casini suonano tutti nella stessa orchestra".
La stessa sinfonia viene strimpellata su Twitter dove i no vax stanno orchestrando la campagna #iononvoto per attaccare tutti i partiti presenti sulla scheda elettorale. A questo scopo vengono rilasciati in rete anche dei falsi sondaggi per aumentare la percezione dell'astensionismo e indirizzare così gli elettori anti-vax: "Secondo dei sondaggi fatti da uomini di Forza Italia l'astensione è tra il 60 ed il 65%. Anche ItalExit sta sotto la soglia 3%". In questa faida tra fratelli coltelli non manca la risposta di quelli che ambiscono a una poltrona in parlamento: la propaganda per l'astensionismo è in realtà pianificata dai poteri forti per fermare il cambiamento. E così eccoci tornati al punto di partenza, perché in fondo chi di complotto ferisce, di complotto perisce.