Ogni notizia, a pochi giorni dalle elezioni del 25 settembre, fa gola. Soprattutto a chi deve giocarsi le ultime chance a disposizione per cercare di attaccare l’altra sponda. Ebbene, il caso dei fondi russi (300 milioni di euro) che secondo l’intelligence americana (per bocca dell’ambasciatore americano a Roma) sarebbero stati destinati ad alcuni partiti politici (di 24 Paesi) dal 2014 allo scopo di influenzarne la politica, è davvero succoso per lasciarselo sfuggire. E nonostante al momento non sembra esserci l’Italia tra i destinatari di questi soldi, è scontro tra il Partito democratico che attacca e il Centrodestra che si deve difendere.
Ma partiamo con le dichiarazioni del presidente del Copasir Adolfo Urso, nonché senatore di Fratelli d’Italia, che ha ribadito che l'Italia non risulta tra i paesi coinvolti, “ma le cose possono sempre cambiare”. Rabbiosa la presa di posizione della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “FdI non prende soldi dagli stranieri. “Sia l'ambasciatore che il quotidiano ‘La Repubblica’ - ha detto - ci forniscano le prove di quanto detto, altrimenti quereliamo per diffamazione. E siccome le prove non ci sono la querela è inevitabile”.
A chiedere spiegazioni e chiarezza in merito è Enrico Letta, leader del Pd: "In Italia ci deve essere la dovuta informazione e chiarezza prima del voto. Gli italiani prima di andare alle urne sappiano se partiti politici di questo paese siano stati finanziati da una potenza, la Russia, che oggi è contro l'Europa, ha invaso l'Europa. Quindi noi chiediamo al governo italiano di dare le informazioni, che il Copasir intervenga: è fondamentale che l'opinione pubblica sappia se ci sono partiti politici che hanno preso posizioni di sostegno alla Russia perché sono stati pagati dalla Russia stessa in tutta questa operazione”.
Per molti la Lega è da sempre vicina a Mosca, ma il segretario Matteo Salvini parla di fake news in merito ai fondi russi al Carroccio: “Mai chiesti e mai presi soldi, rubli, euro, dinari, dollari dalla Russia. Strano che ogni volta, a dieci giorni dal voto, arrivino queste notizie false: sono anni che ci sono indagini aperte, non è mai stato trovato nulla perché non c'è nulla. Deve intervenire il Copasir? Facciano quello che vogliono, approfondiscano, chiedano. Io non ho mai preso un rublo, chi aiuta la Lega lo fa in Italia”.
Chi chiede invece una commissione d’inchiesta è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Sono settimane che dico che c'è un rischio di ingerenze russe nella campagna elettorale italiana. Putin ci ha fatto salire di dieci volte le bollette e ora sta provando a ingerire nella campagna elettorale. Noi non abbiamo certezza, però è per questo che io chiedo l'istituzione di una commissione d'inchiesta tra partiti italiani e il mondo russo”.