Il sospetto che la Russia possa aver finanziato partiti o leader italiani sta animando la campagna elettorale. Nel mirino, ovviamente, il Centrodestra, di certo la fazione politica più vicina a Mosca. Ma al momento, non ci sono prove e dunque si deve andare avanti per supposizioni. Ma i rivali di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia le cercano tutte pur di screditarli. In qualità di titolare della Farnesina, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dovrebbe ricevere gli aggiornamenti di Washington sugli sviluppi dell’inchiesta che comunque non verrà per ora diffusa nei dettagli in quanto si tratta di documenti coperti da segreto di Stato.
A riguardo, il leader di Impegno Civico ha dichiarato ai microfoni di Rai News 24: “Siamo in continuo contatto con gli americani sia adesso sia nei prossimi giorni per tutti gli ulteriori aggiornamenti. Consiglio prudenza” ha dichiarato quindi Di Maio riferendo che “Draghi ha sentito Blinken e continueremo con gli alleati lo scambio di informazioni”. L’ex pentastellato ha ribadito che “il fatto grave è che ci sono 300 milioni di euro che la Russia ha pagato dal 2014 a oggi a forze politiche”. Per questo una commissione d’inchiesta parlamentare nella nuova legislatura va fatta, spiega Di Maio riferendo che la proposta avrebbe incontrato “entusiasmo in tutte le forze politiche”.
Più cauto il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: “Non vorrei che alla fine, rispetto a presunte interferenze, si arrivasse invece a un inquinamento della campagna elettorale con queste insinuazioni e illazioni che spero siano tutte false”. Per Conte occorre maneggiare questa questione “con cura e non buttare sul terreno di una campagna elettorale delicata e complessa illazioni: non buttiamo insinuazioni, stiamo molto attenti. Soprattutto - ha evidenziato - chi ha responsabilità istituzionali ha una doppia, tripla responsabilità di gestione”.