di Riccardo Galli
Stamane un quotidiano italiano titola: “La Ue ci ordinerà se usare la lavatrice o no”. Non è semplificazione, è un’altra cosa. Qualcuno, in qualche casa italiana sta vivendo l’esperienza dell’energia elettrica razionata e deve spegnere lo scaldabagno se fa partire la lavatrice? Qualche Comune o Regione ha emesso ordinanza in tal senso? Il governo sta scrivendo un Decreto in cui si legge e dispone dell’intollerabile conflitto di interessi tra la lavastoviglie e l’aspirapolvere? Si stanno arruolando e allenando i Vigili Europei a fare occhiuti controlli e feroci multe goduriose per loro e per Bruxelles che li manda? No, no, no e ovviamente no. Eppure questo è il futuro immediato che troviamo stampato in titoli e testi.
Il viziaccio - Di dare per provvedimenti già decisi e impegnativi quel che invece è solo ipotesi, studio: un risparmio generalizzato nei consumi di elettricità in Europa è l’ovvia conseguenza del tetto al prezzo del gas e dello stop conseguenziale al caro bollette. Ma semplificare, anzi arronzare fino al “non più due elettrodomestici accesi contemporaneamente” non è divulgare, è adescare. E passi pure per l’adescare un click, ma questo è un mettere in vetrina e in mostra la propria irresponsabilità di divulgatori.
La malizia - C’è poi chi ci mette la malizia, la voluta malizia. Ecco il racconto, il sotto (neanche tanto sotto) testo: c’è una entità maligna e malvagia e prepotente. Tra le sue forme sinistra spesso assume quella della cosiddetta Europa e ora questa entità maligna vuole torturarci e umiliarci dando ordini sulla lavatrice o lavastoviglie di casa mia, casa mia! Questo raccontano, anzi stampano gente che dovrebbe sapere della guerra in atto, del prezzo del gas, del nesso gas elettricità…Dovrebbero sapere ma è da così tanto tempo e con così tanta forza che coltivano e si ingozzano di livore che hanno smesso di sapere. La realtà come fastidioso ingombro, il non sapere e soprattutto il non voler sapere è la linfa vitale, il sangue, la materia prima del populismo.
Il livore - Il viziaccio del gonfiare, gonfiare oltre i confini non solo del vero ma anche del verisimile, del plausibile. La malizia programmatica e orgogliosa della sua missione. E infine il livore come categoria dell’anima e principio informatore della…cittadinanza! E così si dispiega la geometrica potenza della bugia livorosa. Quella che eccita ad indignarsi per vessazioni che non ci sono e dissuade dall’ingegnarsi per azioni civiche indispensabili. Nessuno ci ordinerà quando accendere la lavatrice e quando no ma, se la useremo come e quando ci pare, sarà per sfregio. A questo incita e mira la bugia del livore.