Gente d'Italia

Voto all’estero: è sempre più caos tra nuove frodi e plichi che non arrivano

L'ultima denuncia arriva da Vincenzo Arcobelli (FdI) candidato al Senato nel Nord e Centro America che ha chiesto di posticipare di 24 ore il termine di ricezione dei Consolati. Venerdì invece era stato il senatore Fabio Porta (PD) a riportare le irregolarità presenti nel Venezuela, dopo averlo fatto in precedenza per l'Argentina. E nonostante le rassicurazioni che arrivano da Roma, l'elenco è lungo e comprende tutte le ripartizioni
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di ROBERTO ZANNI

Il conto alla rovescia per gli elettori italiani all'estero è già partito. C'è tempo fino alle 16, ore locali, di giovedì per far pervenire il proprio voto che poi, con 79 aerei un po' in tutto il mondo, partirà per Fiumicino per quindi essere dislocato nelle cinque sedi destinate allo scrutinio. Ma quale sarà il carico? Saranno davvero necessari tanti voli? E le schede saranno tutte frutto del voto regolare degli italiani residenti all'estero? Perché nonostante le rassicurazioni di Luigi Maria Vignali, Direttore generale per gli italiani all'estero e le politiche migratorie, il voto 2022 dei connazionali lontano dall'Italia si preannuncia come il più grande flop dalla prima volta per le politiche del 2006. È da quando sono state sciolte le Camere che si aggiungono problemi, ai tanti già esistenti, per la Circoscrizione estero, divisa in quattro ripartizioni. L'ultimo campanello d'allarme l'ha lanciato Vincenzo Arcobelli (FdI) candidato al Senato per la ripartizione Nord e Centro America che ha riportato la voce di tanti connazionali, impossibilitati, e non per colpa loro, a rispettare i tempi. Arcobelli così ha fatto richiesta a Vignali di posticipare di 24 ore il termine ultimo per la ricezione dei plichi da parte dei Consolati. E c'è di tutto: frodi, brogli, denunce, ritardi aggiunti all'immobilismo della Farnesina. Noi, italiani che viviamo all'estero, non contiamo nulla, questa è la verità: ci sono solo promesse (mai mantenute) e decisioni assurde portate a termine nell'interesse dei politicanti di turno (esempio lampante la cattedrale nel deserto eretta a Montevideo). E allora visto che i Governi che si sono succeduti non hanno fatto nulla nonostante casi emblematici, come il recentissimo mega broglio Cario, non ci resta che gridare la grande ingiustizia che si sta perpetrando nei nostri confronti ed effettuare un breve giro del mondo virtuale per riassumere i brogli annunciati (che purtroppo si rivelerà incompleto).
TUTTA L'AMERICA - Fabio Porta, senatore PD candidato anche a queste elezioni, che possiamo definire come la più grande vittima delle frodi nelle elezioni all'estero (ha avuto bisogno di tre anni per vedere riconosciuto lo scandalo Cario), da settimane ha seriamente denunciato le situazioni anomale in questo 2022, la prima ordita da una sostenitrice di Eugenio Sangregorio (Usei) la seconda, e parliamo di venerdì, in Venezuela portata a conoscenza assieme alla collega di partito Antonella Pinto. Se in Argentina a carico dell'Usei ci sono due denunce, al Consolato e alla Polizia di Buenos Aires, in Venezuela sono state subito allertate le autorità locali e italiane. Andrea Di Giuseppe, Fratelli D'Italia, capolista del Centrodestra alla Camera nella ripartizione Nord Centro America, ha invece presentato una denuncia contro ignoti alla Procura di Roma: nelle liste ci sarebbero decina di migliaia di ultra settant'anni con oltre duemila centenari. Rimanendo al Centrodestra, tornando in Sudamerica, 'Il Tempo' ha riportato le parole di Vito De Palma (FdI) il quale navigando in rete ha visto il proprio nome abbinato al Maie: "Fake news o pubblicità ingannevole - ha raccontato - ci siamo rivolti al tribunale elettorale argentino ma hanno detto che non è di loro competenza, così abbiamo inoltrato un'istanza a Google, ma la risposta arriverà a elezioni avvenute...". Intanto Luigi Maria Vignali ha dichiarato che al momento ci sono solo tre denunce di possibili brogli: due in Argentina e una in Svizzera. Nel frattempo un paio di giorni fa 'Repubblica' è uscita con un titolo provocante "Mi hanno offerto otto schede elettorali. Qui non sanno cosa farsene". Lo avrebbe detto un fantomatico professore di una scuola italiana in Brasile, a Belo Horizonte, identificato con un nome di fantasia: Francesco.
COMPLOTTI - In precedenza, con un video su Facebook, una donna residente all'estero aveva denunciato di aver ricevuto dal vice Consolato di Arona (Spagna) le schede dove mancavano i simboli di due partiti: Italexit e Vita. Solo una maniera di creare ulteriore confusione, come non ce ne fosse abbastanza: le due forze politiche non hanno raggiunto le firme necessarie per essere presenti nella Circoscrizione estero.
ERRORI - In Spagna però sono stati inviati certificati elettorali errati, invece della dicitura 'Elezioni 2022' c'era rimasta quella del referendum abrogativo del 12 giugno. "Si tratta di un errore di tipografia" si è giustificato il Consolato Generale d'Italia a Barcellona. Vi daremo istruzioni al più presto". Ma anche qui faranno in tempo a votare i connazionali che hanno ricevuto il certificato sbagliato?
FINO ALL'AFRICA - Dappertutto ci sono e si stanno verificando disagi. Accentuati, se possibile, in certe regioni del mondo che fanno capo alla ripartizione Australia/Africa/Asia. "Se l'elettore ha ricevuto tardivamente il plico in molte località africane e asiatiche - la denuncia fatta al 'Giornale' da Enrico Nan candidato al Senato a Dubai per FdI - non riuscirà a far pervenire il proprio voto in tempo. E ad esempio qui a Dubai gli uffici consolari non sono dotati di una linea telefonica che risponda alle chiamate. Una evidente lesione dei diritti dell'elettore".
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