di Matteo Forciniti
Voleva farsi lo spot elettorale postando il video sui social e invece è caduto in una clamorosa gaffe. L'ennesima vicenda che riguarda Aldo Lamorte, il politico dalle mille poltrone tra Italia e Uruguay, questa volta è destinata a entrare negli annali della vergogna nella storia nera del voto degli italiani all'estero costantemente inquinato dai brogli.
https://www.instagram.com/p/Ciojkz1r6Z_/?next=%2F
Dopo aver scritto di fare campagna elettorale "nella" sede consolare italiana in Uruguay, Lamorte è riuscito a superarsi votando il plico elettorale intestato a un'altra persona con la sfacciataggine di pubblicare il tutto sui social, su Facebook e su Instagram, a poche ore dalla chiusura del voto. Si è macchiato di un reato vero e proprio -dato che il voto dovrebbe essere personale e segreto- e lo ha fatto alla luce del sole pubblicamente come se niente fosse nello sciagurato tentativo di promuovere il Maie (Movimento Associativo degli Italiani all'Estero).
Nel video in questione che abbiamo ripreso il buon Aldo si prende la briga di spiegarci come si vota e di questo lo ringraziamo vivamente dato che non è sempre facile leggere bene le istruzioni in mezzo a tanti fogli. Peccato che a tradirlo è un piccolissimo dettaglio saltato fuori per pochi secondi nella parte finale del video: il foglio che tiene in mano e che accompagna le schede è il certificato elettorale intestato non a lui ma a un'altra persona.
Il fermo immagine che abbiamo ingrandito è un po' sfocato ma non lascia spazio a dubbi. Sul nome del proprietario del plico elettorale sembra esserci scritto: De Bellis Valeria nata nel 1972. Il nome Valeria e la prima parte del cognome si leggono chiarissimo, ci può essere qualche incertezza sulla s finale ma in ogni caso è chiarissimo che non c'è scritto Aldo Lamorte, ovvero colui che sta votando in quel momento e che addirittura si filma per farcelo sapere.
Gente d'Italia ha provato a contattare una Valeria De Bellis cittadina italiana residente a Montevideo che ha smentito qualsiasi coinvolgimento nella vicenda affermando: "Il mio indirizzo registrato al Consolato non è aggiornato ma ogni volta che ricevo qualcosa di importante vengo sempre avvisata. Questa volta non mi hanno detto niente quindi penso di non aver ricevuto il plico, mi sorprende e mi da anche fastidio vedere il mio nome nel video di questa persona che non conosco. Non saprei dire che cosa sia successo, in Uruguay ci sono altre persone con il mio nome".
Se questa persona sia solo un'omonima della destinataria originaria del plico non lo sappiamo. Quello che sappiamo ormai con certezza però è che ci sono enormi dubbi sulla regolarità delle elezioni italiane in Uruguay ed è questa la cosa più importante.
Come ha fatto Aldo Lamorte a votare per un'altra persona? Come ha fatto ad entrare in possesso di quel plico? Lo ha rubato? Lo ha comprato? Chi lo ha aiutato in questa operazione all'apparenza criminale? E poi, soprattutto: quanti altri voti sono stati falsati?
Prima ancora di aver commesso un'illegalità su cui la magistratura potrà fornirci ulteriori dettagli c'è un punto fondamentale da tenere presente: Lamorte è un politico di vecchia data che attualmente ricopre incarichi negli organismi rappresentanza degli italiani all'estero (Comites e Cgie) e per di più è un parlamentare supplente nel suo paese. Non è uno sprovveduto, sa bene quello che fa. In passato, inoltre, è stato anche candidato diverse volte alle elezioni italiane senza successo.
Come può quindi un politico di professione macchiarsi di un episodio del genere che infanga la democrazia? Com'è possibile fare una cosa di una gravità inaudita in modo così sfacciato?