Probabilmente ricorda i bei tempi andati, quando Vladimir Putin era tra i suoi più cari amici. Fatto sta che le parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi sull’uomo più potente della Russia hanno scatenato un vero e proprio caos. Facciamo un passo indietro, a giovedì sera, quando il Cavaliere, ospite di ‘Porta a porta’, ha detto testuali parole: “Le truppe russe dovevano entrare e in una settimana sostituire il governo di Zelensky con persone per bene e ritornare indietro. Invece hanno incontrato una resistenza imprevista e imprevedibile da parte delle truppe ucraine che poi sono state foraggiate con armi di tutti i tipi da parte dell'occidente”. Così facendo per il segretario del Pd Enrico Letta Berlusconi legittima Putin: “È una frase grave, scandalosa, ha detto una cosa a cui crede. E questo è il concetto di 'perbene’ che ha Berlusconi. Se vincessero loro domenica sera, Putin brinderebbe. Si autorizza ad andare con i carri armati nel Paese vicino", così Letta che non si capacita del fatto che non “ci sia una ribellione” contro “una frase liberticida e antidemocratica”. Dura anche l’ex forzista Mara Carfagna, ministro del Sud e della Coesione e ora nel terzo polo: “È un'affermazione molto grave che mi dice due cose: che ho fatto bene a lasciare quel partito, che ho fatto la scelta giusta e ne sono sempre più convinta, e poi che il sostegno alla politica estera del governo Draghi era un sostegno solo di facciata”. Fatto sta che Berlusconi ha poi dovuto fare dietrofront: “Forse sono stato frainteso, facevo solo il cronista riferendo il pensiero di altri. L'aggressione all'Ucraina è ingiustificabile e inaccettabile, la posizione di Forza Italia chiara e netta: non potremo mai in nessun modo e per nessuna ragione rompere la nostra partecipazione all'Unione europea e all'Alleanza atlantica”, ha specificato l’ex premier.