di ROBERTO ZANNI
Aldo Lamorte davanti e all'interno del Consolato a fare propaganda elettorale per il MAIE, come ha dichiarato lui stesso con i suoi post sui social accompagnati da foto inequivocabili. Aldo Lamorte che vota MAIE utilizzando un certificato elettorale e relative schede appartenenti a Valeria De Bellis, come mostrato dettagliatamente nel video interpretato e postato dallo stesso losco personaggio che ha fatto il giro dei social prima dell'eliminazione, quando ormai era troppo tardi, dopo essere stato colto in flagranza di reato dall'inesauribile Matteo Forciniti. Prove incontrovertibili per tutti, ma con un paio di eccezioni: la Farnesina, nella persona di Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all'Estero e l'Ambasciata d'Italia a Montevideo, nella persona del suo reggente Giovanni Battista Iannuzzi. Il primo ha scritto di rimanere senz'altro a disposizione per verificare eventuali irregolarità (evidentemente convincere a votare MAIE nelle sale di un Consolato italiano non lo è...) il secondo non si è fatto addirittura sentire. Nemmeno una parola dopo ormai tre giorni passati dallo scoop di 'Gente d'Italia', mentre ci sono volute ben 48 ore di attesa per avere una nota ufficiale del suo ufficio che, se non sbagliamo, rappresenta l'Italia in Uruguay e comunque il comunicato, di nemmeno cinque righe, si è ben guardato dal nominare il compagno di merenda Aldo Lamorte. E vorremmo sapere perché. Già perchè attendere 48 ore per confermare che un odioso reato era stato commesso proprio alla vigilia della chiusura del voto all'estero dei connazionali? E perchè non dire a tutti chi è il protagonista del video-truffa? E perchè attendere che le urne fossero chiuse per annunciare l'esposto in procura? L'Ambasciata ha lasciato che trascorresse tutto il giovedì 22 fino alle 16 (termine ultimo per la consegna e accettazione delle schede), esponendosi solo il giorno dopo, evitando così di informare gli ultimi elettori, non importa quanti possano essere stati, di quello che era successo.
Forse non si voleva turbare il MAIE spiegando ai connazionali come si stava procurando i voti? E corretto tutto ciò? Quanti dubbi avvolgono l'Ambasciata e Iannuzzi e ogni giorno che passa invece di dipanarsi, la matassa si infittisce di maggiori interrogativi. Crescono i sospetti (o le certezze?) che là dentro in José Benito Lamas qualcosa non scorra per il verso giusto. E le avvisaglie si erano già avute in un recente passato, dall'omicido di Luca Ventre, tragedia ancora senza spiegazioni, alla doppia relazione mandata a Roma, scritta contro 'Gente d'Italia' da Ambasciata e Comites in coppia, probabilmente però dalla stessa mano (scegliete voi quale senza dimenticare che Lamorte non sa l'italiano...). Si nasconde l'Ambasciata a Montevideo, fa finta di nulla la Farnesina, ma la nostra prima pagina con la denuncia in Procura di Lamorte sta facendo il giro d'Italia e del Sudamerica, in italiano e in spagnolo.
Ripresa da politici, da Fabio Porta (PD) a Francesca De Natale (Lega) a Roberto Menia (Fdi) ai media da 'Roma' a "La Voce', ai portali da Virgilio.it a Editoriatv. Poi ancora Uypress, la PoliticaOnline nelle sue edizioni argentina, spagnola messicana e statunitense e tanti altri ancora che non hanno voluto attendere le 48 ore dell'Ambasciata per riportare la verità e la denuncia di un reato che è sotto gli occhi di tutti.