Gente d'Italia

Salvatore Ferrigno arrestato per voto di scambio: era candidato in Sicilia 

 

 

A New York e Filadelfia lo conoscevano tutti. Salvatore Ferrigno, 62enne ex parlamentare di Forza Italia, originario di Carini, eletto nel 2006 nella circoscrizione per il Nord America, arrestato ieri dai carabinieri a Palermo accusato di voto di scambio, è stato un personaggio di primo piano della comunità italiana negli Stati Uniti: presidente dei Comites di Filadelfia, Fondatore di “Insieme” e “Azzurri nel Mondo-California”, assicuratore e, questo era il suo leitmotiv elettorale, sopravvissuto alla strage all’aeroporto di Fiumicino del 27 dicembre del 1985. Era in fila per fare il check quando i terroristi di Abu Nidal gli spararono una raffica di mitra. Venne colpito con tre pallottole al torace. Un drammatico avvenimento che ripeteva ad ogni suo comizio elettorale. 

I carabinieri lo hanno arrestato a Palermo dove era candidato con il centrodestra alle prossime elezioni regionali in Sicilia, con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso per aver promesso favori e denaro in cambio di voti a un esponente della criminalità organizzata. Il giorno prima era stata arrestata per corruzione la candidata alle regionali per Fratelli d’Italia Barbara Mirabella. Assieme a loro sono finiti in carcere due esponenti di Cosa Nostra, Giuseppe Lo Duca e Piera Lo Iacono.

Nel 2008 l’allora presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo lo nominò consulente per i rapporti tra la Regione e i siciliani all’estero. Da lì si avvicinò agli autonomisti di Lombardo, con cui si è candidato alle regionali del prossimo 25 settembre.

Stando alle indagini Ferrigno avrebbe promesso favori e denaro ai boss mafiosi in cambio di voti. Ad incastrarlo ci sarebbero diverse intercettazioni telefoniche e ambientali. Un fatto questo che indirettamente evidenzia come le indagini siano state particolarmente lunghe e accurate.

L’inchiesta nasce da un’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo sui clan mafiosi della provincia che nei mesi scorsi aveva portato all’arresto, sempre con l’accusa di scambio elettorale politico mafioso, di due candidati alle comunali del capoluogo siciliano, Francesco Lombardo e Pietro Polizzi, entrambi del centrodestra. 

Massimo Jaus

(La Voce di New York)

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