Complimenti, ma anche "timori" per il risultato elettorale. Il verdetto delle Politiche in Italia è stato accolto con reazioni contrastanti all'estero. Da una parte gli Stati Uniti dove il segretario di Stato, Antony Blinken, non ha mancato di sottolineare come gli Usa siano "desiderosi di lavorare con il governo italiano su quelli che sono i nostri obiettivi comuni: sostegno a un'Ucraina libera e indipendente, rispetto dei diritti umani, e costruzione di un futuro economico sostenibile". Dall'altra le istituzioni di Bruxelles, con il portavoce della Commissione Europea, Eric Mamer, che si è augurato di avere una "cooperazione costruttiva con le autorità italiane".
"L'Italia è un alleato fondamentale, una democrazia forte e un partner prezioso" ha chiarito su Twitter il capo della diplomazia di Washington. “La Commissione lavora con i governi eletti dal voto nelle urne, lo stesso si applica in questo caso come in tutti gli altri" ha aggiunto, invece, il rappresentante Ue. "Ora stiamo aspettando che l'Italia formi un governo secondo le procedure della sua Costituzione" ha ribadito ancora Mamer. "Congratulazioni a tutta l'alleanza di centrodestra... Svezia al nord, Italia al sud: i governi di sinistra sono un ricordo del passato", ha scritto su Twitter la deputata svedese Afd Beatrix von Storch. Più caute, invece, le reazioni del governo di Berlino che si è limitato ad augurarsi che l'Italia "non cambi il suo spirito pro-Europa". Moderata, invece, la reazione del presidente francese, Emmanuel Macron, il quale ha definito il successo della Meloni "una scelta democratica" e ha lanciato un appello a "continuare a lavorare insieme". Una "politica pragmatica" da parte del nuovo governo italiano è quello che si è augurata la Cina, come affermato dal portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Wang Wenbin che ha poi stigmatizzato le dichiarazioni della leader di Fratelli d’Italia in merito alla politica cinese nei riguardi di Taiwan, invitando "chi di dovere" a non "mandare segnali sbagliati". Apertura al dialogo, infine, da parte della Russia. "Siamo pronti ad accogliere qualsiasi forza politica che sappia andare oltre il mainstream consolidato", ha commentato Dmitry Peskov, portavoce di Putin.