Di Matteo Forciniti
Una settimana dopo il video dello scandalo Aldo Lamorte è ancora al suo posto e mantiene gelosamente tutte le sue poltrone distribuite tra un paese e un altro: membro del Comites di Montevideo, consigliere per l'Uruguay nel Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero) e anche parlamentare supplente in Uruguay.
Un politico di professione si è macchiato di un reato indegno violando palesemente la legge elettorale italiana votando al posto di un'altra persona e lo ha fatto per di più filmandosi, pubblicamente, nello sciagurato tentativo di fare campagna elettorale per il Maie (Movimento Associativo degli Italiani all'Estero).
Al momento, a parte una denuncia dell'Ambasciata italiana in Uruguay in cui viene misteriosamente omesso il nome del soggetto coinvolto, il gesto criminale non ha avuto alcuna conseguenza. Gli unici che stanno cercando di fare qualcosa sono i consiglieri delle due liste di opposizione del Comites di Montevideo che di fronte alla platealità del fatto stanno trovando il modo per far eseguire la cosa più logica del mondo, ovvero richiedere le dimissioni del politico che è stato già in passato al centro di tante controversie. Le dimissioni dovrebbero essere la cosa più logica e sensata e invece ancora tutto tace.
È per questo motivo che le due liste Rinnovo e Unitalia hanno presentato la richiesta di convocare una seduta urgente da parte del Comites come racconta il consigliere José Mendez: "Quello che è successo è stato molto grave e ha danneggiato l'immagine della nostra collettività in tutto il mondo. Dato che un terzo dei membri del Comites può richiedere una seduta noi abbiamo presentato la richiesta con il tema esclusivo e urgente delle elezioni. Loro però hanno la maggioranza e non sappiamo quando questa seduta si svolgerà. In ogni caso, quando sarà, affronteremo senz'altro l'argomento perché non può restare impunito anche se adesso cercheranno di prendere tempo per far dimenticare l'episodio. Siamo molto preoccupati anche dall'inerzia dell'Ambasciata che non ha fatto alcuna diffusione di queste elezioni e si è dimostra molto ambigua sul video".
Ma oltre all'ambiguità dimostrata per l'ennesima volta dall'Ambasciata, da segnalare in questa amara vicenda c'è anche la posizione del Maie, il partito pubblicizzato nel video dello scandalo che non ha ancora preso posizione sul suo rappresentante uruguaiano.
Il Maie, attraverso il neo senatore Mario Borghese e il leader ed sottosegretario Ricardo Merlo, è stato capace di partecipare martedì insieme ad altri partiti a una conferenza stampa alla Camera dei Deputati denunciando i brogli riscontrati durante lo spoglio dei voti dei connazionali residenti in Sud America non avendo però il coraggio di citare quanto avvenuto in Uruguay.
Quello che è successo con le schede sospette in Argentina è deplorevole oltre che ridicolo, ma oltre a ciò ci si sarebbe aspettati da parte del partito più forte del Sud America una ferma condanna di quello che è successo anche a Montevideo. Come al solito, evidentemente, la politica predica bene e razzola male.