L'OSSERVATORE ITALIANO
di Anonimo Napoletano
Il caso Hasib, il 36enne di Primavalle volato dalla finestra del suo appartamento durante un controllo della polizia, ricorda molto il tragico caso di Stefano Cucchi nel 2009 e quello, in circostanze storiche e politiche diverse, di Giuseppe Pinelli nel 1969. Vicende che hanno scosso e diviso il Paese. In tutti e due i casi i giovani persero la vita, il primo per un pestaggio, il secondo volando dalla finestra di un commissariato, e in entrambi i casi gli accusati sono stati uomini delle forze dell'ordine, carabinieri per Cucchi e poliziotti per Pinelli.
Giuseppe Pinelli era un militante anarchico e nei giorni successivi alla strage di piazza Fontana, a Milano, fu fermato e portato in commissariato perché sospettato di sapere qualcosa dell'attentato terroristico. Durante l'interrogatorio precipitò dalla finestra e morì. Le indagini si conclusero con un gesto di autolesionismo, un suicidio. Ma i dubbi sulla reale dinamica della vicenda sono rimasti. Innanzitutto, la storia si è occupata di smentire qualsiasi coinvolgimento nella strage di Pinelli e dei gruppi anarchici. Le ricostruzioni poi hanno portato a pensare che il giovane fosse stato pestato dagli agenti e messo sul davanzale con la forza. Da ultimo, un'intervista all'ex generale dei servizi segreti Adelio Maletti ha risollevato i dubbi. Secondo il controverso personaggio dei Servizi la storia del suicidio di Pinelli fu una bufala costruita dalla polizia. Nei giorni successivi alla morte di Pinelli si sollevò una ondata di proteste e il quotidiano della sinistra extraparlamentare Lotta Continua puntò il dito contro il commissario Luigi Calabresi (il figlio è il noto giornalista Mario, fino al 2019 direttore di Repubblica). Tre anni dopo la morte di Pinelli, Calabresi fu ucciso da terroristi rossi. Per quell'omicidio è stato condannato come mandante il giornalista Luca Sofri.
Molto diverso il caso di Stefano Cucchi. Aveva 31 anni quando fu fermato dai carabinieri perché accusato di spaccio di droga (lui affermò invece di essere un semplice consumatore). Nella notte in caserma subì un violento pestaggio e morì a seguito delle ferite riportate dopo alcuni giorni. Furono indagati sia i carabinieri sia i medici che lo curarono, si sospettarono depistaggi e menzogne. Al termine di un lungo processo due militari dell'Arma sono stati condannati a dodici anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. La sorella della vittima, Ilaria Cucchi, protagonista di una lunga battaglia per ottenere la verità, è stato eletta senatrice nelle file della Sinistra italiana alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre. Ha già dichiarato che si impegnerà perché venga fatta chiarezza sulla vicenda di Hasib Omerovic.