Per i media britannici, il Guardian in particolare, non ci sono dubbi, a piazzare le bombe che hanno provocato diverse falle, ben quattro, nel gasdotto Nord Stream 1 e 2 sono stati i robot di manutenzione, operanti all'interno della struttura, durante i lavori di riparazione.
Gli esplosivi sarebbero stati piazzati a circa 80 metri di profondità, all'interno delle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca. A supporto della sua tesi, il Guardian cita il parere di alcuni esperti.
"Se questa teoria dovesse rivelarsi corretta - scrive il quotidiano - la natura sofisticata dell'attacco e la potenza dell'esplosione aggiungerebbero peso ai sospetti che gli attacchi siano stati effettuati da un potere statale, con il dito puntato contro la Russia".