All'età di 91 anni è venuto a mancare don Canuto Toso, fondatore nel 1973 dell'Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo. Originario di San Martino di Lupari, provincia di Padova, era stato ordinato sacerdote nel 1957 e per molti anni è stato direttore dell'ufficio diocesano Migrantes. Nel 2019 è stato premiato con il "Totila d'oro", la più importante fra le civiche benemerenze previste dallo Statuto del Comune di Treviso.
Ne dà notizia l'Associazione Bellunesi nel Mondo che ha sempre collaborato con la Trevisani nel mondo a sostegno delle comunità venete all'estero e della storia dell'emigrazione veneta. "Se ne va una delle ultime figure che si è spesa completamente per l'associazionismo in emigrazione", le parole di Oscar De Bona, presidente dell'Associazione Bellunesi nel Mondo. "Una persona – aggiunge – che aveva una particolare attenzione per i giovani e per loro si è speso molto organizzando numerosi incontri in tutto il mondo e, in questi ultimi anni per la sua età avanzata, principalmente in Europa. Mi piace accostarlo alla figura del vescovo Giovanni Battista Scalabrini, il primo che sdoganò la storia dell'emigrazione italiana e nel mondo". E a proposito di giovani don Canuto ha sempre avuto uno spirito giovanile, anche con le nuove tecnologie che lo hanno sempre entusiasmato e di cui ne ha fatto sempre un buon uso. "Sono certo - conclude De Bona - che dall'alto veglierà per il proseguimento della sua amata Associazione Internazionale Trevisani nel Mondo, una realtà associativa che proprio nel 2023 celebrerà il suo primo mezzo secolo di attività. Quanti incontri ci sono stati a Belluno agli inizi degli anni Settanta, negli Uffici dell'Abm, tra i giovani don Canuto Toso e Riccardo Masini (per la Trevisani nel Mondo che doveva ancora nascere) e Patrizio De Martin e Vincenzo Barcelloni Corte (rispettivamente direttore e presidente di una "giovane" Associazione Bellunesi nel Mondo). Mi sembra ancora di sentire il loro entusiasmo. E da questi esempi noi oggi dobbiamo proseguire".