“Nervi saldi: la sfida decisiva inizia adesso”. Ne è convinta Giorgia Meloni che da giorni, ormai, lavora alacremente alla formazione del nuovo governo. Ieri, la leader di FdI, ha riunito l'esecutivo nazionale del partito che, al termine di una lunga riunione, le ha conferito un pieno mandato sulla scelta dei ministri. L’obiettivo più o meno dichiarato, è quello di chiudere entro il prossimo 20 ottobre. A cavallo di quella data, infatti, si riunirà il Consiglio europeo e, una volta ricevuto l'incarico dal Quirinale e con la squadra pronta, la parlamentare capitolina potrebbe anche pensare di riuscire a giurare in tempo utile per poter poi portare il “dossier energia” a Bruxelles prendendo così parte al vertice Ue da neo presidente del Consiglio accanto agli altri leader internazionali. Sì, perché è proprio quella del “caro-bollette” l'emergenza più sentita del momento.
In questo quadro, starebbero proseguendo i contatti con il capo dell’esecutivo uscente Mario Draghi. Meloni, si sussurra nei corridoi di palazzo, starebbe valutando, insieme ai componenti dell'attuale esecutivo, tutte le strade possibili in vista del quarto probabile decreto Aiuti che sarà esclusiva del successore (cioè lei) dell’ex “numero uno” della Bce. Tra le ipotesi circolate in queste ore ci sarebbe l'aumento della base Isee per i bonus o le aliquote del credito di imposta, che però assottiglierebbero il “tesoretto” di 10 miliardi a disposizione per i nuovi sostegni. In ogni caso quello del varo del nuovo governo sarà un compito "difficilissimo", perché le emergenze da affrontare sono tante, tuttavia “non dobbiamo piangerci addosso perché se ci hanno votato si aspettano il massimo da noi e noi lo daremo" ha commentato Giorgia Meloni.
“In questo governo io ci metto la faccia. Voglio fare bene, il momento è importante, daremo il massimo dell'impegno” ha aggiunto la leader della destra italiana ringraziando l'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia per l'impegno profuso in campagna elettorale e ricordando, al tempo stesso, che "siamo a un punto di partenza, non di arrivo". All'esecutivo di FdI, la Meloni ha rivelato la "costante e correttissima" interlocuzione col governo uscente spiegando il suo riserbo di questi giorni come "rispetto" per le procedure costituzionali e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella” e auspicando, al tempo stesso, che l'incarico "arrivi quanto prima". Su questo punto la parlamentare ha rassicurato lo stato maggiore di Fratelli d’Italia: "Non c'è alcun dubbio che il centrodestra unito farà il mio nome".
Intanto fonti di FdI hanno escluso attriti con il Carroccio dopo il Consiglio federale di due giorni fa della Lega che avrebbe chiesto almeno quattro ministeri, tra cui quello chiave degli Interni, da affidare al segretario Matteo Salvini. "Stiamo lavorando a una squadra che garantisca stabilità. Nessun veto sulla Lega" ha commentato Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia e attuale vicepresidente della Camera. "Polemiche? Non so dove siano queste polemiche sinceramente, ci sono tre partiti che devono comporre un governo, è normale che discutano anzi mi pare che le cose stiano andando benissimo, perché non c'è proprio alcuna polemica", ha aggiunto Rampelli. “Sul Viminale, decide il capo del governo” ha poi concluso.